AFB Management Consulting

Consulenza HR · registrato 12 mese/i fa
Verona Bussolengo
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Fondazione / Data di inizio

1997
Curriculum Vitae

Professionale

Dott. Andrea Ferrero Bogetto


Data di nascita 1 Luglio 1965

Titoli di Studio 1990 - Laurea in Economia Aziendale c/o Università
Commerciale “Luigi Bocconi” di Milano

Specializzazioni 1990 “Organizzazione del lavoro”;

1991 Diploma Comunità Europea sul tema “Qualità Totale ed organizzazione “ Gruppo Soges

1996 Diploma sul tema “Gestione delle Risorse Umane ”- Gruppo Galgano 2001 Diploma di Export Manager nelle PMI – SDA Bocconi

2003 Diploma di SalesManager settore Carta & Stampa –Scuola Grafica Cartaria “San Zeno”

2005 Attestato di partecipazione al corso “ Value Selling” – Simco

2005 Attestato di partecipazione al corso “ La comunicazione nelle attività di intermediazione – Palo Alto

Ulteriori corsi info- formativi riguardanti gli specifici campi di attività delle aziende o enti presso le quali ho prestato servizio: sicurezza, ambiente, packaging, labelling, gestione assicurazione crediti, marketing di settore, logistica, variabili industriali, controllo di gestione, etc.


Lingue conosciute Inglese – Francese – Tedesco - Greco






Principali esperienze professionali

Da Aprile 2012 :

Libero Professionista, tramite l’azienda individuale AFB Consulting; settore : servizi alle aziende e agli enti pubblici; mercati di riferimento : omnes; attività predominante :”Management consulting”, “Strategic & Business Development ”, “ Direzione Commerciale , vendite e export”.
Da Febbraio 2013 Collaboratore del Consolato Generale in Italia e del Ministero dello sviluppo Economico della Repubblica di Serbia.

Principali mandati: Litocartotecnica Ival ,Tiskara Reprint Zagreb, Istragrafika Rovinj, Gruppo Merlin / Gardaland, Gruppo Manni / Truekeg, RTC Racing / Skoda.
Principali Partnership: TMC Advisory, KMSenpai.
Socio di : Boostaround, GonePeople.

Da Gennaio 2006 a Marzo 2012 : C/0

Interprofessional Network Spa, – Verona; settore : servizi alle aziende e agli studi professionali ; mercati di riferimento : omnes; mansione: amministratore delegato società di scopo del network – IN- Global Business Srl - e direttore commerciale network con delega per i rapporti con gli attori istituzionali (Confindustria, ICE, Camere di Commercio,

Consolati,ecc.).


Quest’ultima posizione è stata significativamente contraddistinta dalle diverse esperienze di “temporary manager” in qualità di Direttore Export di aziende italiane e di Direttore Commerciale Italia di aziende estere (settori:stampa & cartotecnica, energie rinnovabili, agro- alimentare, viti-vinicolo, birra, metalmeccanico, materiale per edilizia, complementi d’arredo ), con rapporti preferenziali con soggetti provenienti dall’ Area Balcanica, dal Medio Oriente, dalla Penisola Araba e dal Sud Est Asiatico.

Dal 15 Luglio 2011 referente per il Mercato Italiano dell’Agenzia di Sviluppo della Città di Prijedor / Rep. Srpska – Federazione dell a Bosnia Herzegovina ( collaborazione ampliata a tutta la Rep. Srpska dal 1 Ottobre 2011 / Bagnaluca BH )

Dal 1 Settembre 2011 referente per il Mercato Italiano di Confindustria Bulgaria – Balcani / Sofia BG;




Da Marzo 2003 a Ducembre 2005

C/O Fedrigoni Cartiere Spa / Fedrigoni Group – Verona; settore : c artario, carte speciali; mercati di riferimento: “book&binding”, s tampa commerciale, etc.; mansione: direttore export ( con lunghe permanenze in Paesi Esteri quali Russia, Bulgaria, Croazia, Emirati Arabi )

Da Ottobre 2001 a Febbraio 2003 :

C/O Compagnia delle Spezie Srl / Gruppo Cremonini – Modena; settore: materie prime e semi-lavorati per l’industria alimentare; mercati di riferimento: alimentare ( particolarmente carni e derivati); mansione: direttore commerciale.

Da Luglio 1999 a Settembre 2001:

C/O Prodotti Gianni Spa – Milano- Paesi Bassi ; settore : promozione e distribuzione fine raw materials; mercati di riferimento: alimentare, farmaceutico, cosmetico, zootecnico; mansione: direttore divisione alimentare ( ad interim Responsabile Paesi Mediterraneo Kievit, NL, Meppel ed MSG Unit Ajinomoto Europe, NL, Rotterdam ).











Da Novembre 1996 a Giugno 1999:

C/O Omya Pluess Staufer Italia Spa – Milano/ Zurigo ; settore: estrazione minerali; mercati di riferimento: materiali plastici, cartario, pitture&vernici, ceramica; mansione: direttore divisione diversificazione (prodotti commercializzati).

Aree di approvvigionamento : Europa ( Norvegia, Finlandia, Francia, Germania), Asia( Cina, Indonesia), Africa ( Sudafrica, Giordania), Oceania ( Australia).




Da Ottobre 1991 ad Ottobre 1996 :

C/O Sevefood Srl / Sevecom Group – Milano ; settore : trading materie prime; mercati di riferimento : zootecnico, alimentare, cartario; mansione: venditore, da Gennaio 1993
responsabile settore paper&food Italia.
Aree di approvvigionamento : Europa ( Francia, UK, Austria), Asia ( India, Sri Lanka),
Sudamerica(Messico), Africa(Benin).



Altro

Co- autore del testo (Cap. 4 – Organizzazione d’impresa) “Come strutturare

l’impresa per competere sui mercati internazionali” , edito da “Il Sole – 24 Ore” / Marzo 2008;

Sempre per il Sole24Ore, autore degli articoli sulla rubrica “L’ esperto risponde” sui temi dell’internazionalizzazione d’ impresa – attività strategiche e promozionali;

Partecipante in qualità di rappresentante del setto re del “Terziario Avanzato” di Confindustria Verona a diverse delegazioni ministeriali all’estero;

Invitato a diverse trasmissioni televisive a carattere economico di emittenti locali come esperto di commercio con mercati esteri.

Relatore come esperto di commercio con mercati esteri ad eventi info- formativi organizzati da molteplici BCC ( p.e. Pontassieve, Padana, Crediveneto, etc) ed Istituti Bancari quali UBI, Fideuram, Popolare di Verona, etc.




Ai sensi della legge 196/2003, autorizzo al trattamento deimiei dati personali ATTIVITA’ DI INTERNAZIONALIZZAZIONE D’IMPRESA PER LO SVILUPPO ECONOMICO AZIENDALE
I servizi di internazionalizzazione d’impresa, focalizzati tanto all’attività di esportazione quanto alla ricerca di partner stranieri commerciali, logistici e/o industrial sono definiti da un “piano export” generato dalle seguenti motivazioni:
✓ le ragioni dell’internazionalizzazione (ricerca di nuovi mercati per incrementare il proprio fatturato e / o di alleanze strategiche “industriali – commerciali” , principalmente),
✓ gli obiettivi strategici aziendali di breve e medio periodo,
✓ dalla tipologia dei prodotti / servizi dell’azienda,
✓ dall’analisi dei punti di forza e di criticità dell’azienda in ottica export.

Colloquio

Cosa ti differenzia dai tuoi diretti concorrenti?

Attività di internazionalizzazione figlia di un'esperienza concreta pluriennale in quasi tutto il mondo, non fumosa o "imparata" via web !

Cosa ti piace del tuo lavoro?

Conoscere nuove persone, nuovi Paesi e relative culture, modi e costumi locali.

Quali domande ti fanno di solito i clienti e come rispondi?

Ahimè, quanto costo ? Ne più ne meno di un'altro artigiano con grande esperienza: il mio lavoro infatti è fatto "su misura" !

Hai qualche esperienza che ti piacerebbe condividere?

CASO 1 Settore : automotive. Attività: la Società "x", con sede a ..., si sviluppa su tre unità produttive , due in Lombardia ed una in Piemonte e da oltre venticinque anni opera nel settore della trasformazione di autoveicoli da destinare al trasporto a temperatura controllata di derrate alimentari, producendo direttamente sia l'allestimento isotermico che l'unità frigorifero. I furgoni isotermici della Società "x" possono essere prodotti su misura e personalizzati per gli usi specifici a cui verranno destinati, quali appunto il trasporto di alimentari, fiori, opere d'arte, apparecchiature elettroniche o quant'altro richieda trasporto a temperatura controllata, soprattutto laddove vi sono dei precisi obblighi di legge - come esplicitamente richiesto dalle normative nazionali e comunitarie. Proprio a fronte di quanto espresso precedentemente, la Società "x" ha inteso ampliare l'operatività della propria azienda volendo operare su nuovi mercati ove non commercializzava e/o produceva i propri mezzi; mercati che abbiano i requisiti sufficienti- tanto dal punto di vista economico quanto legale - ad accogliere positivamente l'offerta della Società "x". Incarico : a tal proposito la Società "x" affidava a AFB - che si avvaleva di un proprio professionista proveniente dal settore della produzione di veicoli commerciali e pesanti (un ingegnere meccanico) - il compito di effettuare un'analisi preliminare su nuovi possibili mercati di sbocco per i propri prodotti: per coerenza dimensionale ( capacità produttiva e know- how aziendale) e caratteristiche del territorio e del mercato ( concorrenza, ubicazione strategica, usi e costumi alimentari, logistica integrata, gestione della "catena del freddo", recepimento delle direttive comunitarie, costo della mano d'opera, iter burocratico per l'apertura di una società "mista", etc.) si decideva di concerto, dopo aver scartato le opzioni Slovacchia, Rep. Ceca, Slovenia e Croazia ( comunque analizzate e presentate), di optare per la Bulgaria, con la creazione di una Società a capitale misto [HIDDEN_BY_PRONTOPRO]) con un partner locale, individuato e presentato da AFB ( che risulta coinvolto direttamente nella gestione commerciale della nuova Società). L'individuazione del Partner locale è avvenuta avvalendosi di Referenti Locali di fiducia e di assoluto spessore, in grado di presentare al potenziale Partner l'opportunità in termini industriali, strategici, commerciali - BP incluso, nelle variabili tempi/ costi/ benefici -, illustrando nei dettagli contestualmente all'ammontare dell'investimento i potenziali key client del mercato nazionale ed estero ( Ukraina, Serbia, Bosnia, Montenegro, Romania, Grecia, Turchia e Rep. Moldava), nonchè il reperimento della mano d'opera, della forza vendite e delle infrastrutture necessarie. Nella seconda fase di accompagnamento alla Società "x", AFB si è impegnato ad affiancare il proprio Cliente nel strutturare rapporti di collabarazione con le filiali locali dei più importanti produttori di veicoli commerciali, quali Ford, Mercedes, Peugeot, Renault, Iveco, lasciando alla forza vendite locale il reperimento della "domanda finale", affrancando pertanto i Grandi Gruppi sopracitati nella ricerca di potenziali clienti ( spesso piccoli trasportatori, ristoratori, proprietari di piccoli esercizi commerciali). Obiettivo a breve termine: l’attività delocalizzata avrebbe dovuto portare nel primo anno di attività almeno il 10% del fatturato della Casa madre Italiana, invece: Tempo di raggiungimento dell’obiettivo a breve:a sei mesi dalla stipula del contratto si era giunti al 12 % del fatturato italiano di riferimento. CASO 2 Settore: stampa e cartotecnica Attività: la Società “y”, con sede a Zagabria – Croazia, è una delle più importanti realtà dei paesi dell ‘ Est Europa nella produzione di etichette a stampa offset e piccola cartotecnica con destinazione di imballaggio. Dal punto di vista industriale/ produttivo l’azienda possiede le tecnologie di stampa attualmente più utilizzate nel settore, quale stampe offset a foglio con trattamento e colori Pantone, Stampa flexo, Stampa termocromica, etichette Peel off, etc., con la possibilità di processare la finitura decorativa e la finitura applicativa con le massime tecnologie presenti ( p.e. rilievo a secco con effetto 3D e fustellatura a macchine Blumer). L’azienda “y” è fortemente specializzata nella produzione di etichette per il mercato della birra, con uno share di fatturato relativo prossimo al 90% ( costituito da pochissimi clienti, in relazione alla concentrazione produttiva del settore di questo tipo di bevande) ed una marginalità a trend sempre più decrescente. A fronte di quanto precedentemente espresso, la Società “y” ha inteso ampliare l’operatività della propria azienda volendo operare su nuovi mercati ove non commercializzava i propri prodotti cercando settori di mercato a maggior marginalità e minore stagionalità. Incarico: a tal proposito la Società “y” affidava ad AFB – che si avvaleva di un proprio professionista proveniente dal settore cartario e della stampa ( una delle massime autorità del settore a livello europeo) il compito di effettuare un’analisi preliminare su i nuovi mercati di sbocco per i propri prodotti, cercando di individuare i mercati a maggior marginalità rispetto invece al potenziale fatturato. Dopo aver concordato ed effettuato un sopralluogo allo stabilimento di produzione per conoscere con più dettaglio le soluzioni tecnologiche disponibili, l’organizzazione, la dotazione impiantistica, l’esperienza , l’affidabilità ed il valore delle referenze, si è convenuto di concerto di focalizzare gli sforzi nel reperimento di clienti non del settore beverage ( con bassa marginalità) bensì enfatizzando la diversificazione dell’offerta, proponendoci come validi fornitori alternativi di piccolo packaging stampato per aziende italiane con siti produttivi ubicati sul territorio della Ex Jugoslavia ( in considerazione anche dell’abbattimento degli oneri fiscali quali i dazi e dei costi logistici quali il trasporto di merce “leggera”). Si è pertanto predisposto un piano di intervento con valutazioni dei fattori caratteristici del progetto come ad esempio il dimensionamento del mercato cartotecnico di riferimento, la descrizione dei bisogni dei potenziali clienti, l’analisi dei competitori, la valutazione delle opportunità e dei rischi, il piano di marketing, il planning operativo, che hanno condotto la Società “y” , accompagnata e supportata da AFB, ad intraprendere, inizialmente, delle prove di stampa e a divenire, in seguito, fornitore in loco ( Croazia e Serbia) di “cavallotti” ed inserti per i due maggiori gruppi mondiali del settore delle calze e dell’intimo. Obiettivo a breve termine: l’attività di AFB avrebbe dovuto portare un aumento di fatturato su base annuale pari al 20 % di quello dell’anno precedente, invece: Tempo di raggiungimento dell’obiettivo a breve: nei circa 12 mesi di attività concertata e con i contratti quadro eseguiti con i due Gruppi sopraccitati, la Società “y” nell’arco dell’anno corrente vedrà raddoppiato il proprio fatturato, con una carico macchine spalmato su più turni giornalieri che andando ad incidere sui costi orari di produzione va a invertire il trend della marginalità anche del settore “etichette”. CASO 3 Settore: legname e derivati Attività: la Società “z” , fondata nel 1970 dall’attuale titolare, con sede a “…” produce e commercializza un prodotto oramai entrato nella vita di tutti noi, cioè il pallet in legno: la sua storia è la storia della logistica ! Entrambi infatti non hanno più di 40 anni, essendo nati ben dopo la fine della seconda guerra. Oggi la logistica viene riconosciuta come il fattore chiave per il successo finale di ogni impresa in quanto punta direttamente a due obiettivi: la soddisfazione del cliente e la redditività d’ impresa. L’azienda dispone di un’area complessiva di circa [HIDDEN_BY_PRONTOPRO] mq di [HIDDEN_BY_PRONTOPRO] vengono utilizzati per buona parte allo stoccaggio dei cosiddetti EPAL, destinati prevalentemente all’industria alimentare particolarmente sensibile all’utilizzo di imballi aventi una superficie priva di umidità.; gli altri mercati target sono la chimica, l’edile ed i manufatti in genere. Incarico: l’espansione della domanda, unitamente alla presenza di nuovi concorrenti e all’aumento delle materie prime, quasi in una ipotetica forma di concorrenza peretta – prodotti omogenei, a prezzi omogenei, alto numero di operatori -, ha convinto la Società “z” di incaricare AFB ad analizzare la realtà aziendale nella sua completezza con la verifica dei punti di forza e di criticità presenti, con l’obiettivo di indicare la funzione strategica aziendale sulla quale investire. AFB ha effettivamente verificato “sul campo” , con l’ausilio di un proprio professionista proveniente dal settore dei forni per l’essiccazione del legname – ex Direttore Commerciale di una importante realtà Italo/ Cinese – che il pallet in legno è lo strumento essenziale della logistica moderna. Dalla qualità dei suoi componenti e dalla stabilità della sua struttura dipendono effettivamente la sicurezza della movimentazione, la facilità di distribuzione e la rapidità del trasporto: le caratteristiche del pallet di legno infatti entrano in un processo che le vede vincolate alla modularità dei mezzi di trasporto e al numero di movimentazioni che devono sopportare nella catena distributiva. Questo processo viene gestito da pacchetti software piuttosto uniformi ed omogenei facilmente reperibili sul mercato che poco apportano al vantaggio strategico rispetto ai concorrenti. AFB con la sua permanenza in azienda ha certificato una grande esperienza e rigore della Società “y” nel controllo della qualità della materia prima – essenzialmente conifere – nella stagionatura del legname, nell’attenta procedura di fabbricazione e stoccaggio del prodotto finito, ma una scarsa sensibilità alle fonti alternative di approvvigionamento della materia prima, unica e vera leva strategica di successo in un settore con le caratteristiche sopraccitate. La grande e puntuale conoscenza del mercato dei legnami del nostro professionista di riferimento – laddove c’è legna ci sono forni di essiccazione – unitamente ai consolidati rapporti di AFB con i Ministeri delle Politiche Agricole e Forestali dei Paesi frontalieri e limitrofi quali l’Austria, la Slovenia, la Bosnia, che ci hanno aiutati a comprendere in anticipo disponibilità e andamento dei prezzi della merce, hanno convinto la Società “y” ad esternalizzare la funzione acquisti formalizzando il rapporto di collaborazione con il nostro professionista, divenuto a tutti gli effetti Direttore Acquisti Materie Prime Strategiche ( principalmente legname). Obiettivo: analisi aziendale in un ottica di consulenza globale e riassetto organizzativo, con l’identificazione della funzione “chiave” aziendale, avente la capacità di creare nuova marginalità. Tempo di raggiungimento dell’obiettivo: dopo 8 mesi dalla stipula del contratto, si era effettuata l’ analisi aziendale, l’individuazione della funzione strategica, l’inserimento del professionista preposto, i primi contratti con nuovi fornitori soprattutto da Paesi “non attivi”, riduzione del costo della materia prima del 4%. CASO 4 Settore: alimentare Attività: la Società “ Molino j” , con sede a …in provincia di …, è stata fondata nel 1929 dal nonno degli attuali proprietari e da allora è un punto di riferimento per tutto il settore dell’arte molitoria in Italia: i frutti di questa storia, di questa esperienza e di questa “cura” d’altri tempi sono le Farine, i Semilavorati, i Nuclei e i Miglioratori, prodotti specifici per rispondere ad ogni esigenza produttiva di panificatori, pasticceri e pizzaioli; i prodotti del “Molino j” permettono di creare ricette uniche e speciali per ogni tipo di pane, dolce e pizza. I punti di forza del Molino “j” sono sicuramente l’attenzione e l’enfasi nel controllo di ogni passaggio nella produzione dei propri prodotti: dalla ricerca alla scelta delle materie prime, dalle lavorazioni alla confezione, dallo stoccaggio alla consegna, ogni fase è monitorata attraverso un innovativo sistema computerizzato che ne assicura la massima qualità e rintracciabilità. Inoltre i macchinari in continua evoluzione ed una struttura molitoria altamente tecnologica garantiscono ai clienti un prodotto finito con caratteristiche costanti e igienicamente ottimo. Da ultimo un parco automezzi di proprietà ottimizza la distribuzione e le consegne, permettendo la massima puntualità e flessibilità nelle forniture, divenute sempre meno programmate e scostanti nel tempo. La grande criticità rimane, invece, la totale dipendenza dalle fonti di approvvigionamento della materia prima – nazionale ed estera – tanto dal punto di vista qualitativo quanto da quello dell’andamento dei prezzi, assolutamente imprevedibile con logiche di medio- lungo termine: l’impossibilità di variare il prezzo del prodotto finito al cliente finale – principalmente le farine tipo “0” e “00”, le più comuni ed utilizzate - a secondo degli andamenti dei prezzi della materia prima incide fortemente sull’economicità d’azienda creando forti tensioni finanziarie. Altra grande criticità è la presenza sul territorio italiano di un altissimo numero di competitors soprattutto nella produzione e commercializzazione di farine comuni. Incarico: la Società “Molino j” ha incaricato AFB a compiere un’analisi generale del mercato dell’arte molitoria in Europa, cercando di individuare eventuali partner commerciali per la distribuzione di farine speciali, semilavorati e miglioratori – le “specialità. AFB ha dapprima individuato di concerto con la Direzione del Molino i Paesi target, in una logica di ottimizzazione dei costi logistici, dopodiché ha sviluppato un’analisi endogena all’azienda per comprenderne appieno potenzialità e criticità estrapolando le seguenti informazioni: - i dati generali del marcato, - i dati sulla concorrenza, - i dati sul portafoglio attuale dei clienti, - i risultati statistici generali, quali per esempio la propensione al consumo di farine speciali, quindi reclami, richieste di assistenza, etc. Per analizzare nel dettaglio il portafoglio attuale dei clienti ed il relativo posizionamento sul mercato di “j”, AFB ha: - evidenziato le aree dove si ha avuto una migliore penetrazione per prodotto, - evidenziato le caratteristiche principali del portafoglio clienti, - suddiviso il mercato secondo i parametri di zona geografica ( usi e costumi alimentari, soprattutto), settore di appartenenza ( horeca, gdo, artigianale, etc.), fatturato, abitudini di pagamento, numero di dipendenti e forma giuridica ( nell’export quest’ultime informazioni risultano molto importanti nello strutturare la “copertura” dei crediti). In una seconda fase AFB per comprendere al meglio la potenzialità di penetrazione di “ Molino j” nei Paesi Target , ha simulato un confronto con il maggior numero di aziende concorrenti operanti sul medesimo mercato, sulla base di: - strutture commerciali ed operative, - quote di mercato e trend degli ultimi anni, - coerenza più o meno accentuata del settore con i cicli finanziari (!!!), - dati economici / finanziari di alcune delle aziende concorrenti recepite come punto di riferimento dal punto di vista commerciale ( sicuramente non qualitativo, in quanto i players del settore presenti sui mercati esteri non dispongono delle specialità del “Molino j”). Obiettivo : strutturare un rapporto di fornitura con aziende GDO, in grado di sviluppare non solo il mercato in termine di vendite e di fatturato, ma di trasferimento dell’arte molitoria italiana, specificatamente nell’uso di prodotti per applicazioni “home made” – pizze, dolci e pani speciali. Tempo di raggiungimento dell’obiettivo : in 18 mesi AFB ha strutturato un rapporto di collaborazione commerciale con una delle più grandi realtà della GDO dei Paesi dell’ Est Europa con sede a Mosca – Russian Federation, con più di 1.800 punti vendita solo sul territorio russo e presenze capillari nei Paesi limitrofi: la Società russa è totalmente controllata dal primo operatore Europeo nel settore ceri- agricolo ( con sede a Kiev- Ucraina), c

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