L'applicazione di un metodo che riduce i tempi di formazione, sia negli adulti che per i bambini. L'allievo impara ad emozionarsi a comando senza alcun ricorso alla psicotecnica; senza scavare cioè nel proprio vissuto per attingere emozioni che potrebbero intossicarlo. Il personaggio in scena deve riuscire anche a disperarsi, se così è previsto dal copione; ma quando l'attore lascia il teatro o il laboratorio deve essere sempre sano e felice. Il mio metodo lo consente perché favorisce sempre il ritorno del buon umore.
Veder affiorare il coraggio, la sicurezza e la creatività negli altri. Sapere dei loro successi quotidiani in tutti gli ambiti lavorativi e di studio, per aver dato loro gli strumenti giusti. Entusiasmante è poi lo scambio umano, continuo e prezioso, di conoscenze ed emozioni che si verifica ad ogni laboratorio.
Ma poi si fa lo spettacolo? Certo, rispondo, a partire da domani! Ogni giorno, applicate il metodo fuori di qui per superare meglio un esame, per sentirvi carichi ad un colloquio di lavoro, per uscire vincenti da una discussione, per gestire le vostre relazioni sociali e per uscire a cena con la persona che vi piace. Il saggio finale è solo la ciliegina sulla torta.
Questo tipo di formazione è troppo importante per essere ad esclusivo uso di attori e addetti ai lavori.
Su questo metodo ho scritto un manuale saggio. Chi lo legge partecipa virtualmente ad un mio stage di recitazione e comunicazione. Penso sia una buona opportunità per avvicinarsi ai tanti misteri e ai segreti della comunicazione. Il titolo è "Senza emozione non c'è comunicazione - L'attore quantico". http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/arte-e-architettura/[HIDDEN_BY_PRONTOPRO]/senza-emozione-non-c-comunicazione/