Percorrendo le strade meno veloci del nostro paese, quelle ormai in disuso perché si preferisce la velocità delle autostrade dimenticando il valore esperenziale del passo lento e della possibilità di osservazione che questo permette, si palesa davanti a noi la perfezione di un lavoro che è durato secoli e che ha impegnato generazioni di contadini-giardinieri-paesaggisti. Spesso, anche se in molti casi si tratta di tracce residuali, si è costretti a fermarsi perché rapiti quasi da un fremito di benessere: vigneti ordinati che segnano le curve dolci di un colle o terrazzamenti a oliveto che si arrampicano sui versanti ripidi di un promontorio affacciato sul mare, campi di grano a perdita d'occhio che mutano col tempo i loro colori.. Quanta bellezza. Ragionando sul giardino, da sempre ho sentito l'irresistibile fascinazione del bel paesaggio agrario, arrivando alla conclusione che è il risultato della più alta forma di cura della terra e simbiosi assoluta tra la Terra e l'uomo. La Costituzione italiana, purtroppo da sempre disattesa, nell'articolo 9 prevede la tutela del paesaggio riconosciuto, dai padri costituenti, come bene culturale. Voglio prendere da qui le mosse e far conciliare ogni mia azione a questo principio: dobbiamo ricostruire un equilibrio i cui orizzonti sono quelli della tradizione, dell'eredità di saperi, di saggezza, di cultura fatta di gesti semplici, di oggetti belli perché utili. Adottare la piccola dimensione come alleata e la lentezza come consigliera. Negli orti ritroviamo l'archetipo dimenticato del giardino, dove ogni gesto ha il sapore della cura e il tempo una componente dell'osservazione. Costruire giardini come si fa con gli orti. Partendo dal piccolo, forse, si creano i presupposti per attuare delle grandi trasformazioni.
Antonello Pappacena si laurea in Architettura al Politecnico di Torino e consegue successivamente un diploma di Perfezionamento in Progettazione di Aree Verdi presso la Facoltà di Agraria di Torino e un Master di I° livello in Progettazione e Conservazione del Giardino e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano. Nel 2004 lavora a Milano presso AG&P e, successivamente per alcuni anni vive e lavora in Toscana dove matura una consistente esperienza di progettazione di spazi verdi privati. Ora risiede e lavora a Ivrea (To)
Colloquio
Cosa ti differenzia dai tuoi diretti concorrenti?
Con i clienti instauro un rapporto di collaborazione aperta, per cui i progetti nascono da un dialogo ininterrotto che non finisce con la chiusura dei lavori. I giardini sono entità in divenire e chi li vive riceve da me continua assistenza e collaborazione.
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Cosa ti piace del tuo lavoro?
Il forte senso di libertà che si può provare dal diretto contatto con la natura e la bellezza.
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Quali domande ti fanno di solito i clienti e come rispondi?
I clienti di solito sono molto preoccupati sul tema della manutenzione del giardino e sul costo che ne consegue. Sono molto attento a risolvere questo aspetto fornendo soluzioni adeguate per ogni situazione.
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Hai qualche informazione particolare che vuoi condividere sul tuo lavoro?
Di solito instauro con il cliente un rapporto di amicizia che aiuta molto nella comprensione delle rispettive esigenze.
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Hai qualche esperienza che ti piacerebbe condividere?
Ogni lavoro che ho affrontato meriterebbe essere raccontato in qualche modo. Per questo, invito chi è interessato ad approfondire la mia conoscenza a visitare il sito horticolo9.wix.co./horticolo9
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