L'operatore socio-sanitario (acronimo "O.S.S.") è una figura operante nel campo dell'assistenza socio-sanitaria nata a seguito dell'accordo Stato Regioni del 22/02/2001. Rientra tra le figure tecniche del comparto di sanità pubblica, nella categoria B livello BS. È una figura di supporto infermieristico le cui attività, inserite nell'allegato A e B dell'accordo istitutivo, volte al soddisfacimento dei bisogni primari della persona e al garantire il benessere psico fisico e sociale, consistono in linee generali nell'assistenza di base come l'aiuto nei pazienti totalmente o parzialmente dipendenti nelle attività di vita quotidiane, effettuazione di piccole medicazioni, aiuto per la corretta assunzione della terapia orale, prevenzione di ulcere da decubito, rilevazione dei parametri vitali, realizzazione di attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico, osservazione e collaborazione alla rilevazione dei bisogni, trasporto del materiale biologico, attuazione interventi di primo soccorso, disbrigo di pratiche burocratiche, si occupa delle attività di sterilizzazione, sanitizzazione, sanificazione. Svolge i compiti in équipe con altre figure, in autonomia o su attribuzione medico- infermieristica, dell'educatore professionale, del fisioterapista oppure dell'ostetrica e di altre professioni sanitarie (in sostanza opera, coopera e collabora).
La formazione ed i compiti, oltre a quelli descritti in via generale, e non in maniera specifica, dall'accordo istitutivo del 2001 e 2003 (per l'OSS con formazione complementare), sono stabiliti dalle singole Regioni, in base all'art. 1 comma 2 legge n.43 del 2006: per esempio, a titolo esemplificativo, in Lombardia, in base alla delibera n. 5101 del 18 luglio 2007, l'O.S.S. svolge anche altre attività attribuite dall'infermiere come somministrazione della terapia orale preparata dall'infermiere ed in presenza di questo, effettuazione di clismi senza sonda, rilevazione parametri vitali, stick rilevazione glicemia, etc. In alcune Regioni molti compiti, possibili in altre Regioni d'Italia, potrebbero essere vietati (come per esempio la stessa rilevazione glicemica perché ritenuta invasiva). Nello specifico per capire cosa può svolgere bisogna conoscere la normativa regionale. In sostanza oltre alle attività e competenze descritte nell'accordo istitutivo, può svolgere altri compiti ulteriori autorizzati dalla normativa regionale che può variare da Regione a Regione.
Può lavorare in strutture pubbliche e private: nelle prime si accede mediante concorso per titoli e/o esami (Ospedali, Aziende ospedaliere, Istituti di ricerca, ecc); può inoltre lavorare presso enti privati, RSA, Onlus, case famiglia o altri soggetti a carattere sanitario, socio sanitario o sociale. I requisiti di accesso al corso di formazione sono indicati nell'accordo istitutivo del 22 febbraio 2001.
Il suo compito è quello di svolgere attività che aiutino le persone a soddisfare i propri bisogni fondamentali, finalizzate al recupero, al mantenimento e allo sviluppo del livello di benessere, promuovendone l'autonomia e l'autodeterminazione. La sua attività è orientata dalle indicazioni proprie del suo profilo professionale, ed in ambito assistenziale e sociale, opera, coopera e collabora con le altre figure ausiliarie e sanitarie.
L'ambito lavorativo, come già sottolineato, riguarda sia strutture sanitarie (come ospedali, cliniche, ASL accessibili tramite concorsi pubblici o indirettamente tramite aziende parastatali o cooperative sociali o comunque Onlus) che strutture sociali (centri diurni integrati, case di riposo, Rsa, assistenza domiciliare, comunità di recupero, case famiglia, comunità alloggio) si trova quindi a lavorare in collaborazione con professionisti dell'area sociale (assistenti sociali, educatori) e dell'area sanitaria (infermieri, medici, fisioterapisti ecc.) a seconda dell'area di intervento.
Sempre a seconda dell'area in cui si troverà ad operare, il suo sarà un intervento prettamente tecnico (in area sanitaria, ove potrà occuparsi con qualche limitato margine di autonomia, solo dell'assistenza di base al paziente, mentre può occuparsi di ulteriori attività solo dietro precisa attribuzione (non di delega) e indicazioni dell'infermiere, come stabilito dai rispettivi profili professionali nazionali e normativa regionale), oppure un intervento relazionale con l'utente (area sociale). Non può compiere attività invasive di competenza prettamente medico-infermieristica.
Un ruolo importante rientrante nella sfera dei compiti e delle funzioni dell'Operatore Socio Sanitario è il legame empatico che deve instaurare con il paziente. L'approccio del paziente con l'operatore nelle prime fasi è molto difficoltoso, poiché il paziente non accetta il suo stato fisico, riscontrando imbarazzo nel ricevere assistenza. Importante è comprendere il disagio che il paziente vive, cercando di immedesimarsi e rendere meno difficile l'approccio.
L'assistenza domiciliare è un servizio d’assistenza che viene erogato direttamente a casa dell'utente. I servizi offerti variano in base alle condizioni dell'utente, questi possono essere di tipo medico, infermieristico, riabilitativo o assistenziale.
L'OSS e coinvolto in prima persona in questo tipo di servizio soprattutto per quanto riguarda l'aspetto socio-assistenziale.
L'assistenza domiciliare può avvenire a vari livelli.
Il livello di base (primo livello) è indirizzato a soggetti che hanno residui di autonomia e sono parzialmente non autosufficienti. Tra questi vi sono anche le persone a rischio emarginazione sociale che richiedono attenzioni dal punto di vista della cura della persona e dell'aspetto prettamente psicologico.
In genere il servizio assistenziale di primo livello si occupa della fornitura dei pasti, igiene personale, lavaggio della biancheria e aiuto per piccole faccende domestiche.
Il servizio socio-assistenziale domiciliare di secondo livello è indirizzato a persone non autosufficienti e comprende principalmente l'erogazione di servizi di tipo sanitario sia mediche che infermieristiche e riabilitative. Le prestazioni vengono erogate anche a persone che a causa di recente dimissione da ospedali non ha recuperato ancora l'autonomia personale. Lo scopo del servizio è garantire il più possibile all'utente la permanenza presso la propria abitazione.
Il servizio di terzo livello. ancora più complesso viene detto ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e comprende prestazioni di tipo sanitario e di tipo socio-assistenziale.
Per tutti i livelli, l'assistenza viene garantita in giorni e orari ben precisi. Il servizio non è quindi di tipo continuo ma gli operatori socio sanitari devono garantire la loro presenza a casa dell'assistito nei giorni stabiliti.
Gli utenti che vivono da soli possono richiede questo tipo di servizio solo se sono abbastanza autonomi. In questo caso il servizio assistenziale occupa solo una piccola parte della giornata.
Gli utenti che vivono in famiglia invece, anche se non autonomi possono usufruire del servizio di assistenza domiciliare come ausilio per ciò che la famiglia non riesce a garantire. Per i prezzi non ci sono problemi ci potremmo mettere d'accordo.
Colloquio
Cosa ti differenzia dai tuoi diretti concorrenti?
PRECISIONE , CORTESIA ED INTRATTENERE BUONE RELAZIONI CON I MIEI PAZIENTI.
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Cosa ti piace del tuo lavoro?
DEL MIO LAVORO AMO TUTTO E MI IMPEGNO AL MASSIMO PER ACCONTENTARE AL MEGLIO I MIEI PAZIENTI.
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Quali domande ti fanno di solito i clienti e come rispondi?
SULLA PRECISIONE E SUL COSTO DELLA MIA MANODOPERA.
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Hai qualche informazione particolare che vuoi condividere sul tuo lavoro?
PAZIENZA E SAVOIR FARE.
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Hai qualche esperienza che ti piacerebbe condividere?
HO SVOLTO PER CIRCA UN ANNO SERVIZIO PRESSO IL REPARTO DI CHIRURGIA GENERALE DI MELITO DI PORTO SALVO, TRA TIROCINIO E VOLONTARIATO E POI HO SVOLTO DEI LAVORETTI SIA IN QUESTO AMBITO.
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