Penso che ogni insegnante abbia da offrire qualcosa di diverso, in base alla propria esperienza, non tanto in qualità d’insegnante ma proprio di vita e da allievo. Sto lavorando e studiando per approfondire ulteriormente il mio approccio terapeutico dello yoga ad aspetti della vita quotidiani (ansia, stress) ed alle varie fasi della vita (disturbi d’ansia, malattie oncologiche, DCA).
Una delle cose che amo di più è il fatto di riuscire a far star meglio le persone, aiutandole a trovare i propri mezzi. Non tutti funzioniamo allo stesso modo, ecco perché è importante che la pratica si adatti al corpo dell’ allievo.
La domanda che mi viene fatta più spesso è quanto bisogna essere flessibili e atletici per fare yoga… Mi viene sempre da sorridere quando mi viene posta questa domanda. La cosa fondamentale per cominciare a praticare yoga, come dicono molti maestri, è respirare!
Mi piace far sapere alle persone che praticano con me che anche noi che insegniamo restiamo eternamente allievi. Lo yoga è talmente vasto che più s’impara e più cose devono essere scoperte, approfondite, certe volte somatizzate e riviste da altre chiavi di lettura.
Ho iniziato ad affiancare alcune pratiche di meditazione a bagni sonori con le campane tibetane.