Beatrice Caponi

Psicoterapeuta · registrato 6 anno/i fa

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Fondazione / Data di inizio

2013

Sono psicologa, psicoterapeuta. Il mio intervento è rivolto a diversi tipi di disagio psicologico: ansia, depressione, attacchi di panico, ossessioni, problemi alimentari, disagi contingenti della vita quotidiana nell'ambito delle relazioni in generale (lavoro, scuola, famiglia, rapporto di coppia ecc..). Svolgo la mia attività nella città di Roma e ricevo presso due studi situati nella zona di Torrevecchia e nel quartiere Aurelio. La frequenza delle sedute, gli accordi relativi alla modalità di pagamento, l'onorario, gli intervalli e in generale tutti gli aspetti del setting, vengono comunicati e concordati in sede di colloquio al primo incontro. Le prime tre/ quattro sedute sono dedicate alla conoscenza del paziente, quindi alla raccolta dei dati anamnestici e all'esplorazione del suo problema. Questa prima fase di conoscenza e valutazione diventa propedeutica per la scelta dell'obiettivo di lavoro da definire assieme e delle mete necessarie per raggiungerlo. Nel mio approccio con i pazienti è molto importante creare un clima confortevole e di accoglienza che sospenda giudizi e possa sostenere al meglio la riuscita di una buona alleanza; trasmettere il valore dell'individuo come persona; supportare la capacità di pensare, prendere decisioni per la propria vita e poterle cambiare quando è necessario. Fondamentale nel percorso terapeutico è realizzare la piena autonomia intesa come la capacità di accedere a nuove strategie più funzionali per risolvere i problemi e prendere nuove decisioni. Il mio modello di riferimento è "l'analisi transazionale" che offre un quadro di come siamo strutturati dal punto di vista psicologico e ci aiuta a capire come esprimiamo la nostra personalità in termini di comportamento. Penso che la scelta di una figura professionale che opera in questo ambito e a cui rivolgersi non sia facile, i professionisti sono molti e ognuno si avvale di un proprio valido sistema di riferimento ed ha una propria personalità. Mi rendo conto che all'interno di una offerta tanto ampia a volte chi ha necessità di chiedere aiuto possa sentirsi smarrito ma penso che fare riferimento al proprio intuito possa essere una guida interna da seguire, fino alla diretta conoscenza dal vivo con il terapeuta. In realtà credo che tale intuito vada messo alla prova anche durante i primi incontri, dove il paziente può tranquillamente prendersi del tempo per scegliere di restare ed orientarsi al meglio. Non penso esista un criterio unico e assoluto di scelta, penso che sia importante dare la possibilità a chi si rivolge ad un professionista di "sentire a pelle" che cosa sta provando mentre parla e comincia a condividere una parte di sé stesso. Orientarsi nella piena libertà e darsi il permesso della propria scelta finale è ciò che auspico ad ogni persona che si rivolge ad un professionista della salute psicologica..qualunque decisione sia.