Non ho mai avuto l'arroganza di dire "Sono meglio di tizio...", ho sempre lavorato per me stessa e per il piacere che mi da questa professione. Ma la sostanza che differenzia un progettista dall'altro è la passione, la cura applicata, la dedizione al cliente, saperlo ascoltare e andare incontro alle sue esigenze. Io offro tutto questo.
Principalmente il fatto che sia un lavoro legato alla creatività. Vengo da un ambiente scolastico dove tutto era arte, ho iniziato con l'hobby della pittura da ragazzina perciò ho affrontato anche lo studio dei colori, della luce, delle ombre ecc., però mi ha sempre entusiasmato il fatto di comunicare un concetto o un qualcosa di proprio attraverso un "disegno digitale".
Le classiche sono: "da quanto tempo eserciti? I tuoi prezzi come sono?" Oppure: "mi servirebbe una cosa come questa... si può fare?" Per la prima domanda sono semplicemente sincera: sono giovane, esercito da pochi anni e sicuramente ho e ho avuto i miei alti e bassi come tutti, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. I prezzi variano, è una domanda troppo generica per rispondere su due piedi, ma da parte del cliente è più che lecito chiedere. Per quanto riguarda l'ultima domanda... ritengo sempre che qui entri in gioco il fattore comunicativo, si parla con il cliente e si chiarisce fin dall'inizio, insieme, l'organizzazione di un determinato progetto.
La mia è che questo è un lavoro affascinante e singolare al tempo stesso, non tanto per il fattore tecnico in sè, imparare a gestire un software in fondo è una cosa alla portata più o meno di tutti, con un po' di impegno; quanto al fatto di riuscire a destreggiarsi con il cliente, magari colpirlo con qualche bel lavoro, entrare nella sua fiducia e nel frattempo approfondire le conoscenze, "affinare la tecnica", come si suole dire... Insomma, ritengo che sia una professione tutt'altro che noiosa!
Un colloquio di lavoro come grafico di una grande azienda: mi preparo i progetti da presentare, il curriculum, un discorso serio e un atteggiamento determinato... Arrivo, mi presento, parlo un po' di me, faccio per tirare fuori cv e progetti, ma il mio futuro capo mi stoppa: "Va bene così, puoi iniziare domani. Si vede già dalla stretta di mano che tipo sei. Hai una settimana di prova, domattina davanti ad un computer mi fai vedere qualche lavoro." E ancora mi stupisco di come a volte basti essere decisi e in fondo in fondo rimanere se stessi, quando incontri tante difficoltà e a sorpresa, in un attimo, le cose cambiano del tutto. Se si ha la costanza di perseverare e metterci un po' di bravura (a detta degli altri chiamasi talento) non può che venirne fuori qualcosa di buono.