Per me diventare anche Mental Coach dopo essermi dedicato tanto all’allenamento del corpo (l’involucro più esterno che abbiamo) non è stata una semplice scelta o un’occasione lavorativa… è stata una vera e propria vocazione, un richiamo! Lo faccio perché lavorare sul mio atteggiamento mentale mi ha salvato e cambiato la vita, è come se avessi trovato una miniera d’oro e adesso volessi condividere con tutti il punto esatto dove venire a scavare con me!
Lo stupore che le persone provano quando superano un proprio limite che era semplicemente imposto e definito da loro stessi, è qualcosa che mi da una grande energia. L’essere una guida e un esempio pratico di ciò che cerco di trasmettere mi da forza e serenità. Sono una persona che dona molto, la mia “ricompensa” è ricevere la soddisfazione e la felicità che gli altri provano quando so di aver preso parte al loro cambiamento e miglioramento.
Per molte persone il mental coaching é ancora una cosa oscura e superflua sia nello sport che nella vita. A volte mi chiedono cosa cambia dallo psicologo… io rispondo semplicemente che io e il coaching siamo orientati alla soluzione, al miglioramento e non al problema e alle cause. Per intenderci: a me non interessa che cosa e perché non riesci a fare una cosa o perché ti senti male, a me interessa solo cosa e come ti può permettere di riuscire a fare quella cosa bene e cosa ti farebbe stare bene ora!
Ho seguito e seguo in prevalenza sportivi ma anche persone che vogliono migliorare le proprie giornate e le proprie performance personali, nella relazioni e sul lavoro. Ho avuto a che fare anche con persone che hanno subito gravi incidenti e infortuni. La mia modalità preferita è online in videochiamata, quando possibile mi piace incontrarci anche di persona. Alla base delle mie collaborazioni c’è il rapporto umano, io non ho clienti ho persone che lavorano con me ed é sempre uno scambio reciproco. Poco tempo fa ho deciso di prendere treni con zaino in spalla e andare a trovare dei miei allievi lontani in giro per l’Italia per conoscerli personalmente.
Nel 2016 a seguito di una caduta da un back flip (salto mortale all’indietro) rimasi completamente paralizzato, per fortuna era una contusione midollare e non una lesione quindi impiegai diverse settimane per rimettermi in sesto, ma ci riuscii. Ho perso completamente la stabilità economica in un paio di occasioni, in un caso il centro sportivo dove lavoravo ci comunicó la chiusura della società solo 3 giorni prima stracciando il contratto a tempo indeterminato e mandando in fumo i progetti futuri al suo interno. Una settimana dopo feci un frontale in moto contro un auto. A gennaio 2021 affrontai la paura della scoperta di un tumore che ho potuto asportare e superare, ora sono sotto controlli oncologici regolarmente e non sono mai stato così felice.