Ognuno ha il proprio modo di lavorare. Il mio è quello di provare a “stringere i tempi” nella maniera più competente possibile.
Dare la possibilità di trovare un nuovo modo di vedere e vedersi. La soddisfazione delle persone e la loro serenità è ciò che conta di più.
Nessuno è uguale a nessun altro. Una delle domande più frequenti è però “sono normale?”...la mia risposta è che io non sono nessuno per giudicare, ma si può lavorare sul perché “non ci si sente normali”..