Secondo l’approccio terapeutico costruttivista, le persone si muovono nel mondo interpretandolo secondo un proprio sistema di valori e costruiscono “significati” che danno senso alla propria esperienza. Il disturbo psicologico, secondo questa teoria, non è causato da ciò che oggettivamente accade alle persone ma piuttosto dalla loro interpretazione degli eventi. Tali interpretazioni sono sempre suscettibili di essere riviste o rimpiazzate, in modo da superare il disagio. Nel lavoro clinico, il primo obiettivo è quello di comprendere il mondo dei significati personali della persona che chiede aiuto, accettando e legittimandone l’esperienza. Secondo tale approccio anche tutto ciò che sembra disfunzionale e quindi indicato come un “disturbo”, non ha un’accezione “negativa” o “sbagliata”, è invece considerato come una necessaria elaborazione del sistema per far fronte a ciò che la persona sta vivendo, una sorta di strategia di tutela di sé e della propria integrità. Il terapeuta costruttivista accompagna la persona in un percorso di esplorazione e di conoscenza di sé e quindi ad un’elaborazione più consapevole di ciò che gli sta accadendo, verso la creazione di nuove possibilità di scelta che le permettano di uscire dalla situazione di blocco in cui si trova e di rimettersi in movimento.