Sono una Psicologa regolarmente iscritta all’Albo degli Psicologi del Veneto con il numero 8565 a far data dal 08/03/2013.
Ho ottenuto la laurea magistrale in psicologia clinico-dinamica presso l’Università degli Studi di Padova e la specializzazione triennale in Scienze Criminologiche presso l’Istituto MEME di Modena, dopo avere sostenuto l’esame finale di diploma presso la sede centrale dell’Université Européenne “Jean Monnet” a Bruxelles (Siege Legal 1040, Rue d’Egmont 11/B), che mi ha permesso di conseguire la qualifica di Criminologo, valida in tutti i paesi dell’Unione Europea. Attualmente, sono specializzanda al IV anno in Psicoterapia Breve Psicodinamica presso l’Istituto MEME di Modena.
La Psicoterapia Dinamica Breve è una forma di psicoterapia che deriva dalla terapia psicoanalitica, ma focalizza l’attenzione dello specialista su specifici problemi di ordine emotivo.
Con questo scopo, lo psicoterapeuta si impegna per sviluppare un rapporto terapeutico efficace nel giro di un breve arco di tempo e si prefigge il compito di risolvere difficoltà particolari in un numero limitato di sedute, dopo aver individuato un focus ben definito e circoscritto del trattamento.
Le terapie brevi sono nate dall’osservazione che non tutti i pazienti hanno le risorse per impegnarsi in lunghissimi percorsi psicoterapeutici e inoltre, strada facendo, può venire a mancare la motivazione iniziale.
Questo tipo di terapia si propone dunque, fin dall’inizio, di semplificare i processi di cambiamento, abbreviandone la durata.
I metodi della psicoterapia breve sono centrati sulla comprensione del problema nella sua forma attuale, cioè sui sintomi che comportano i maggiori disagi nel paziente. Ci si focalizza dunque sull’impatto dell’intervento nel qui e ora: piuttosto che affrontare i conflitti e le esperienze traumatiche del passato, l’accento viene posto sulla promozione di esperienze emotive correttive rispetto alla situazione attuale. Lo sforzo viene rivolto al cambiamento rapido, dato il poco tempo che si ha a disposizione.
Le terapie brevi si concentrano perciò sul sintomo portato in terapia, e non tentano di modificare in senso più ampio la personalità del paziente. Tale attenzione è esplicitamente affrontata nella pianificazione del percorso terapeutico e generalmente fa parte di un accordo esplicito tra terapeuta e paziente/cliente.
L’obiettivo principale della psicoterapia è pertanto quello di mettere il paziente nella condizione di sperimentare i propri sentimenti autentici il più rapidamente possibile e al massimo grado di intensità tollerabile. Si cerca dunque di favorire il sollievo dai sintomi che causano sofferenza, la risoluzione dei conflitti fondamentali e, in alcuni casi, l’intervento sulla patologia caratteriale. Il tutto sempre valorizzando le risorse del paziente e andando alla ricerca del “bello” che è in lui.
Entusiasmo, perseveranza e dinamismo mi hanno da sempre spinta ad andare avanti nello studio e in tutto ciò che concerne il mondo del lavoro.
Quello che sempre cerco di fare è pormi obiettivi da raggiungere: una volta realizzati, vado alla ricerca di un qualcosa che mi consenta di crescere ulteriormente, sia da un punto di vista personale e che professionale.
Ho sempre accolto il vivere e il collaborare con altre persone, con competenze e punti di vista anche differenti dai miei, non solo come una grande risorsa ma anche come un’importante sfida dal momento che reputo essenziale il lavoro di squadra, d’équipe. Questo mi ha portato anche ad affinare, sempre maggiormente, le mie capacità comunicative e di ascolto e le mie doti organizzative, mantenendo sempre davanti chiari l’oggetto e l’obiettivo del mio lavoro.
Sono una professionista che lavora da anni in ambito clinico e socio-assistenziale per diverse realtà del territorio veronese con adolescenti e adulti.
Il mio lavoro mira ad aiutare il paziente a riconoscere il proprio mondo interno fatto di emozioni, sentimenti e pensieri e a smuovere le proprie spinte indipendenti, fidandosi di poter attraversare fasi di vita anche complesse per generare un cambiamento duraturo, aumentando la percezione di efficacia personale, riducendo i comportamenti dipendenti nelle relazioni e favorendo la riscoperta di desideri, scopi, bisogni che aveva accantonato o il cui soddisfacimento era stato illusoriamente delegato all’intervento di altri.
Il risultato di questo processo è un incremento del benessere emotivo, unito alla sensazione di poter agire anche da soli, in autonomia, sulle proprie difficoltà. Credo che questa consapevolezza primaria sia fondamentale per favorire poi l’integrazione cosciente ed adeguata del soggetto al contesto sociale esterno più ampio.
Sono convinta che quello dello psicologo sia un percorso in continua evoluzione e crescita, vista l’evoluzione stessa della clinica di oggi. Egli deve dunque cercare di rispondere in maniera via via sempre più adeguata e soddisfacente ai bisogni di chi a lui si rivolge per cercare un aiuto.
I miei punti di forza sono l’empatia, la capacità di ascolto, l’accoglienza, l’accompagnamento e la cooperazione. Mi ritengo inoltre una persona molto elastica e disponibile a collaborare, nel pieno rispetto delle diversità culturali, personali, conoscitive e di formazione professionale, reputando ognuna di esse essenziale al lavoro con e per la persona.