Come si può vedere dal mio percorso formativo, credo di avere scelto con consapevolezza e volontà ogni passo intrapreso per svolgere questa professione. Come ogni mestiere è necessario acquisire un "sapere e un saper fare" date dallo studio e dall'impegno. Incontrare l'altro che porta la domanda di un disagio, di una malattia o della mancanza di qualcosa richiede tuttavia un "saper essere" che significa prima di tutto interrogarsi sul proprio personale desiderio di accoglienza. Questo credo sia la parte più curiosa del mio lavoro.