Professionalità, disponibilità e flessibilità. Il rapporto con il paziente per è un rapporto umano di totale apertura reciproca.
Del mio lavoro amo non annoiarmi mai, emozionarmi continuamente con i miei pazienti, avere l’opportunità di conoscere ciò che spesso è nascosto anche a noi stessi.
I pazienti mi chiedono spesso se “è normale che…” o sono “matto se…” La normalità è un concetto relativo e la vera domanda che spingo i miei a pazienti a porre a se stessi è se sono pronti ad accettare anche le parti più “oscure” di sè o se, per esempio, vogliono cambiare, sperimentarsi, trasformarsi a prescindere dai comodi presupposti della “normalità”