La scelta degli ingredienti ha nella mia cucina una forte connessione con il territorio e con il naturale succedersi delle stagioni, i miei piatti cambiano di conseguenza in base alla frutta e alla verdura disponibile durante l’anno nei nostri territori. Ammetto rare e dovute, ma sempre sostenibili, eccezioni. Ingredienti preferiti: il cavolo nero d’inverno, il tinnirumi, l’acculazzata d’estate.
Amo la cucina povera mediterranea, quei piatti semplici e genuini, prevalentemente vegetariani, che hanno permesso alla popolazione italiana di crescere in salute per generazioni. Almeno fino a quando l’industrializzazione della produzione alimentare non ha iniziato a rimuovere il piacere di mangiare, globalizzando il gusto e mettendo a rischio la nostra salute, quella delle altre specie viventi e la biodiversità.
Tra le diverse tecniche di cottura, scelgo la vasocottura perché da un lato garantisce il mantenimento delle proprietà organolettiche degli alimenti, dall’altro i vasetti in vetro evitano l’uso di imballaggi di plastica monouso, riducendo a zero il rifiuto dopo l’utilizzo.