‘Mindfulness’ è la traduzione inglese della parola ‘sati’ che in lingua pali significa ‘attenzione consapevole’. È usata per indicare sia la meditazione di consapevolezza che, più correttamente, la consapevolezza intesa come una forma pura di conoscenza che deriva dall’intuito e dall’esperienza diretta piuttosto che dal ragionamento.
La mindfulness è l’atto di “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante” (Jon Kabat-Zinn). È un allenamento mentale dell’attenzione e della consapevolezza che viene svolto coltivando un atteggiamento di apertura e curiosità verso ogni sensazione, pensiero o immagine che si presenti.
E’ coltivare intenzionalmente la modalità dell’essere (being mode) invece che rimanere intrappolati nella modalità del fare (doing mode), il nostro pilota automatico. È un allenamento a vivere nel qui ed ora, così da non perdersi in pensieri che ci portano dove vogliono loro. Come il rimpianto su ciò che è già accaduto – ‘avrei dovuto fare così’, ‘se solo avessi saputo che.’ – oppure l’ansia per il futuro che deve ancora arrivare – ‘chissà se andrà bene’, ‘cosa farò se…’. È lo stato mentale di chi è focalizzato e attento alla sua esperienza e questo porta ad essere calmi e rilassati.
Molte ricerche dimostrano ormai come essere consapevoli, in contatto con la propria esperienza del momento, riduca ansia e pensieri negativi ed aumenti felicità ed efficienza.
A volte la nostra mente è come una barca alla deriva che ci porta dove vuole, ci perdiamo nei nostri pensieri che ci causano ansia, tristezza, rabbia e qualsiasi tipo di emozione spiacevole. Usando le sensazioni del corpo come àncora possiamo imparare a rimanere nel momento presente, calmi e consapevoli. Ed è così che impariamo come i pensieri siano solo pensieri e le emozioni solo emozioni; possiamo lasciarli andare osservandoli da lontano, senza reagire, senza perderci in essi.
La mindfulness negli ultimi anni si è affermata come tecnica d’elezione per la gestione dell’ansia, dello stress, per la gestione delle emozioni, per la gestione del dolore cronico e per il miglioramento della qualità della vita.
L’ideatore della mindfulness, Jon Kabat-Zinn, ha iniziato a testare la mindfulness con quei pazienti per i quali la medicina ufficiale aveva gettato la spugna. L’idea di base non era di curarli ma di aumentare la loro qualità di vita, ridurre, stress, ansia e altri sintomi di disagio psicologico. I primi risultati furono migliori del previsto ed evidenziarono anche una grande diminuzione del dolore percepito – fino al 90% – nei pazienti che soffrivano di dolore cronico. Da allora la mindfulness è stata utilizzata su molte differenti popolazioni dimostrando la sua efficacia negli ambiti più disparati. La mindfulness è una tecnica che permette di ridurre l’attivazione psicofisiologica tipica dell’ansia del sistema di ‘attacco o fuga’.
La mindfulness ha trovato un ruolo di rilievo nella psicologia positiva il cui scopo non è la cura di patologie ma la promozione del benessere e la prevenzione.