La capacità di adattamento alle esigenze dell'allievo. Non credo sia importante cosa si studi, ma come lo si trasmetta dal docente all'allievo (e, a volte, viceversa). Seguo costantemente i miei allievi anche quando la lezione si è conclusa. Al giorno d'oggi, è talmente facile mandare un video illustrativo o ascoltare i progressi settimanali dell'allievo che è da ingenui non pensare che ciò si possa utilizzare come ulteriore strumento didattico, ovviamente NON in sostituzione alla lezione dal vivo, ma come mezzo per donare all'allievo un servizio di elevata qualità.
Il costante contatto con persone diverse che pensano in maniera diversa alle quali piacciono cose diverse.
D.: Quanto mi devo esercitare? R.: Anche poco, ma TUTTI i giorni. Studiare uno strumento non è come andare in palestra o al cinema. Studiare uno strumento è un impegno costante. Dieci minuti al giorno, se fatti tutti i giorni, sono più produttivi di 3 ore in due giorni in mezzo a un mare di nulla. D.: Forse sono negato. R.: A parte persone affette da amusia (rara patologia clinica), non esistono persone completamente negate per la musica.
Non vi annoierete.