L'osteopatia è distinta dalle altre discipline dell'ambito sanitario che si avvalgono di tecniche manuali. Interviene infatti in tutte quelle condizioni cliniche in cui c’è un’alterazione della funzionalità della struttura, ma senza una lesione del tessuto o dell’organo stesso. Non interviene quindi nel recupero di mobilità persa in seguito a patologie neurologiche od ortopediche, traumi o interventi chirurgici, e non può quindi essere inserita tra gli interventi riabilitativi. È per questo complementare alle altre professioni sanitarie.
La parte interessante dell'approccio osteopatico è l'ascolto delle "informazioni" che il corpo del paziente può fornire all'operatore. E’ bene specificare che, in senso stretto, non è corretto dire che l’osteopata guarisca. Egli utilizza delle tecniche mirate a “sbloccare” alcune aree che hanno, nel tempo, ridotto la loro capacità di svolgere le loro normali funzioni. Il corpo del paziente, così sollecitato, sarà poi in grado di fare il resto, recuperando gli ottimali equilibri precedenti. Essere testimoni di questo processo è la parte più affascinante del mio lavoro.
Per quali persone è adatto l'intervento dell'osteopata? Non ci sono controindicazioni specifiche all'approccio osteopatico; e dunque si può dire che l'osteopatia funzioni dai primi giorni di vita sino alla terza età. Come altre discipline olistiche, l’Osteopatia considera la persona in modo globale e ritiene che funzionamenti anomali di alcuni distretti corporei influenzino le risposte di adattamento dell’intero organismo. Ciò può portare ad avvertire il sintomo doloroso anche a distanza rispetto al punto di avvio del percorso patologico. Certamente le tecniche osteopatiche si rivolgono elettivamente a tutti coloro che prediligono un approccio genuino, rispettoso degli equilibri naturali e delle interazioni energetiche, curiosi di ascoltarsi per arrivare a conoscersi meglio.
Pochi sanno che l'intervento osteopatico è molto utile in caso di sinusiti. I seni paranasali, dove si crea l'infiammazione della sinusite per via della stagnazione di muco batterico, possono avere un minor scambio d'aria durante l'azione respiratoria se la cinetica del cranio è diminuita da tensioni tissutali. L'intervento dell'osteopata, che mobilizza le fasce dei muscoli cranici e interviene delicatamente sulle suture, mira a ridurre le tensioni e a riportare il movimento delle suture craniche alla massima disponibilità. In questo modo l'aria fluisce più liberamente anche nelle aree maggiormente infiammate e permette l'innestarsi del circolo virtuoso (più scambio, meno ristagno; meno ristagno, meno proliferazione batterica; meno proliferazione batterica, meno infiammazione; meno infiammazione, meno senso di costipazione e dolore frontale etc )