Sono un persona disponibile, lavoro anche on short notice e con dead lines brevissime. Per me l'importante è poter scrivere, e la traduzione è un modo di riscrivere la storia, renderla disponibile a un ampio pubblico, ma sono sempre fedele al testo al massimo delle possibilità. Non cambio lo stile dell'autore o il tono del testo.
Il mio lavoro mi permette di entrare nel cuore di migliaia di autori e di lettori. L'autore mi affida il suo tesoro, il frutto del suo lungo lavoro, perchè io lo rende presentabile e comprensibile a chi non può capirlo. Faccio in modo che il suo tesoro venga amato da più persone. Il lettore ha modo di apprezzare un'opera, di godere di una gioia che altrimenti gli sarebbe preclusa. Amo il mio lavoro perchè mi permette di sognare, attraverso partendo dal testo d'origine compio un viaggio verso il testo di arrivo; è un viaggio costeggiato di numerose tappe e parecchie difficoltà, ma la soddisfazione di rileggere lo stesso testo, ma con una veste nuova, è incommensurabile. Il mio lavoro mi permette di lavorare da casa, poter seguire da vicino la crescita e l'educazione dei miei figli, poter vivere la vita per intero, ritagliandomi quei momenti tutti miei da dedicare al testo, ma senza rinunciare a essere madre.
Non saprei, le domande sono molteplici e le risposte altrettanto.
penso che questo sia un lavoro per il quale si nasce. E' una sorta di missione di vita, di marchio..è quello che sei, non quello che fai per vivere. La mia doppia nazionalità, il vivere in due culture diverse, mi permette di essere completamente aperta a tutte le culture del mondo, senza filtri, senza pregiudizi, e di poter cogliere sfumature del testo, sottigliezze che non sempre sono visibili.
Purtroppo, in ambito lavorativo, ho pochissima esperienza. Ho collaborato con un editore di Roma, traducendo brevi racconti fantasy horror. Non è molto ma è servito a confermarmi quello che ho sempre saputo: la traduzione è il ponte che collega le mie due passioni: la letteratura e l'inglese. Ho sempre tradotto, fin da piccolissima, prima dall'italiano all'albanese, per imparare la lingua, e dall'inglese all'albanese ( prima) e all'italiano ( dopo). Era un istinto innato, cercare il testo originale e confrontarlo con quello italiano, per passare poi a tentare da sola le traduzioni. Il fatto che non ho lavori editi, che sia rimasto tutto nel cassetto, penso mi penalizzi parecchio, dal punto di vista lavorativo, ma spero di riuscire a rendere la mia professione un vero lavoro, un giorno.