Cosa ti piace del tuo lavoro?
Immaginate quante malattie siano prevenibili e curabili solo attraverso l'ALIMENTAZIONE: diabete, ipertensione, ipertrigliceridemia, alcuni tipi di tumore, reflusso gastroesofageo, disturbi intestinali, sindrome metabolica, cefalee, apatia, stanchezza, problemi dermici, acne, psoriasi, alcune malattie croniche, ecc...
Bisogna "solo" trovare l'alimentazione su misura per sé.
Ecco! Mi piace poter regalare quell'armonia e quella tranquillità a chi lotta da tempo contro il disagio con il proprio corpo e con problematiche apparentemente non risolvibili nel modo più naturale possibile.
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Quali domande ti fanno di solito i clienti e come rispondi?
Ma funziona?
Beh, dipende. La nutrizione non è una scienza esatta per ciascun organismo. Oltre a fattori soggettivi, ne esistono altri che prescindono dal tipo di dieta seguita e da qualsiasi complicazione endocrina, e che sono a mio parere prioritari nel determinare l'efficacia di un piano alimentare.
Senza di essi, difficilmente la perdita di peso o la risoluzione del problema sarà duratura e "per sempre".
1. RAPPORTO CON IL CIBO. Fino a che il cibo è un "contenitore" per le emozioni, risulta difficile vederlo e viverlo per quello che veramente è (ossia nutrimento e piacere da condividere, non valvola di sfogo per ansia, preoccupazione, paura, frustrazione, tristezza, apatia...).
2. RAPPORTO CON IL PROPRIO CORPO. C'è una frase che racchiude il senso: "Si inizia una dieta o perché ci si ama follemente, o perché ci si odia crudelmente; solo in uno dei due casi il successo è definitivo"; certo: frase cruda ed estrem(ist)a, ma che si basa su una solida verità.
3. CAPACITA DI ADATTAMENTO. Impossibile seguire una dieta al 100%: ci sono momenti di golosità, cene in compagnia, giorni in cui si mangia di più o di meno del dovuto, cambiamenti di orari o di abitudini. Riuscire a valutare la portata di queste situazioni, *con l'aiuto di un professionista*, è possibile adattare lo schema alimentare in modo fluido e flessibile, assecondando la necessità di seguire la dieta alle situazioni contingenti.
Iniziare un piano alimentare senza avere concreta percezione di questi limiti rischia di inficiarne il risultato; per questo spesso il percorso dietetico si *deve* accompagnare ad un altro percorso interiore, con l'aiuto di chi è esperto di queste problematiche e che pertanto riesca, incontro dopo incontro, ad aiutare concretamente nel cambiamento dei meccanismi che sottendono il modo in cui si approccia il cibo, e il proprio corpo.
4. COSCIENZA DELLA PROPRIA SITUAZIONE E CORAGGIO DI AFFRONTARLA.
5. FIDUCIA
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Hai qualche informazione particolare che vuoi condividere sul tuo lavoro?
Il rapporto Nutrizionista-paziente è il pilastro intorno al quale deve ruotare tutta la strategia terapeutica.
Che si tratti di dimagrimento o di assistenza nutrizionale per una specifica patologia... poco importa.
Senza il contatto diretto, faccia a faccia, non può esserci alcun tipo di cambiamento.
Ogni cambiamento inizia da uno sguardo che ne incontra un altro.
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