Pur riconoscendo l'importanza della terapia basata sul dialogo, il mio approccio si concentra molto sulla pratica fuori dalla seduta, attraverso esercizi e linee guida che fornisco alla fine della seduta. Il mio obiettivo non è quello di trattenere un cliente all'infinito, perché questo creerebbe un effetto contrario a quello per cui si cerca un coach/counselor in primo luogo, cioè creerebbe un rapporto di dipendenza tra il cliente e il fornitore di servizi, minando così l'autostima e il senso di capacità del cliente. In fondo, cercare un aiuto psicologico ed emotivo è come andare in palestra quando vogliamo rimetterci in forma ed esercitare muscoli o parti del corpo che non usiamo. La palestra del coach, del counselor o del terapeuta è dedicata alla sostituzione di modelli comportamentali, schemi di pensiero, reazioni emotive acquisite nel corso degli anni e divenute disfunzionali nella vita quotidiana con nuovi schemi. E questo è possibile SOLO attraverso la pratica e l'esercizio quotidiano.