Penso che ogni grafico abbia il suo "tocco" personale, un suo modo di pensare ed elaborare le idee.
Mi piace tutto!
"Quanto mi costa?" "Me lo puoi fare a meno?" Soldi, soldi, soldi. Nessuno parla della qualità del lavoro, di come capire e sviluppare un brand, di quanto una buona identità aiuti lo sviluppo di un’azienda, di quanto un naming e un logo azzeccati aiutino la riconoscibilità dell’azienda e la vendita del prodotto. La domanda che i clienti fanno sempre NON è: “Tu che visione hai in proposito?” oppure “Analizziamo insieme il target a cui vogliamo rivolgerci”, MA “Quanto mi costa questo? Quanto mi costa quello?” Sulla lunga distanza questa cosa diventa frustrante. La guerra del prezzo non fa bene a nessuno. Ci vorrebbe forse un filo di rispetto in più: da parte nostra (grafico/i) nel considerare le capacità economiche dell’azienda con cui lavoriamo (ma non ditemi che tra crowdsourcing, ragazzini improvvisati, nipoti dell’amico e smanettatori di Photoshop non riuscite a trovare soluzioni per avere un logo a basso costo, se è questa la cosa importante), ma soprattutto da parte del cliente nel considerare il nostro lavoro (quando è fatto bene) con il rispetto che meritiamo.
Questo è un Lavoro (con la L maiuscola). Purtroppo al giorno d'oggi il grafico è visto come un passatempo, tante volte ho sentito dire "dai, ma cosa vuoi che sia, tanto ci metti 10 minuti, sei bravo con il computer!". Ecco il mio lavoro (e quello di tutti quei grafici che hanno studiato, speso soldi e tempo per aggiornarsi, ecc...) merita rispetto, come qualsiasi altro lavoro.
Ho sviluppato un portafoglio clienti che va da importanti aziende di arredamenti, realtà locali (Immobiliari, Studi Medici, Infortunistiche, Artigiani e Commercianti), Onlus e Associazioni. Mi piace, in particolare, la grafica vettoriale e iconica.