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Medico Estetico · registrato 7 anno/i fa
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Fondazione / Data di inizio

2008
Iscritto all’ordine dei medici chirurghi di Chieti n. 4277

Corso di perfezionamento in chinesiologia

Corso di perfezionamento in chinesiologia rieducativa

Corso di perfezionamento in Medicina termale ed estetica

Corso di specializzazione triennale per Medico esperto in osteopatia, chiropratica e medicina manuale

Master triennale di secondo livello in agopuntura clinica

Scuola di alimentazione ed integrazione nello sport (scuola Sanis - Università di Padova)

Socio aggregato alla Federazione Medico Sportiva Italiana ECOGRAFIA - MEDICINA DELLO SPORT - AGOPUNTURA - OSTEOPATIA - OMEOPATIA - ALIMENTAZIONE E INTOLLERANZE ALIMENTARI - MEDICINA ESTETICA




ECOGRAFIA

Che cos’è l’ecografia?

L’ecografia è una metodica diagnostica non invasiva che utilizzando ultrasuoni (onde sonore) emessi da particolari sonde appoggiate sulla pelle del paziente, consente di visualizzare organi, ghiandole, casi sanguigni, strutture sottocutanee ed anche strutture muscolari e tendinee in numerose parti del corpo.

Durante l'esecuzione dell'ecografia, l’area da esaminare viene inumidita con un apposito gel, non tossico, che consente una migliore trasmissione degli ultrasuoni attraverso il corpo umano.

A cosa serve l’ecografia?

L’ecografia costituisce uno dei primi approcci allo studio del corpo umano, fatta eccezione della parte scheletrica e delle strutture interne alla scatola cranica. Gli ultrasuoni, infatti, non sono in grado di studiare le strutture ossee.

Le ecografie sono, invece, molto utilizzate per lo studio del collo (tiroide, linfonodi), dell’addome (fegato, reni, milza, pancreas, eccetera), della pelvi (vescica, utero, ovaie, prostata), delle vene e delle arterie (carotidi, aorta, eccetera), dell’apparato muscolare (muscoli, tendini, legamenti).



VALUTAZIONE POSTURALE E ANALISI BAROPODOMETRICA

L'analisi baropodometrica consente di rilevare le pressioni plantari; i dati acquisiti sono necessari per effettuare lo studio del passo e dell'appoggio del piede per evidenziare le deviazioni causa di dolore ai piedi e alle articolazioni sovrastanti (caviglie, ginocchia, bacino,colonna vertebrale).

Essa si divide in tre differenti esami:

ANALISI STATICA

L'analisi statica viene condotta tramite una prova di 4 secondi in fase di standing mono e bipodalico. Tale studio permette di valutare in maniera quantitativa i difetti nell'appoggio, zone di ipercarico e di determinare la percentuale di ripartizione del peso corporeo sugli arti inferiori.

Può essere inoltre effettuata un'analisi della geometria baricentrica che è utile per un'analisi posturale. L'integrazione con un esame optoelettronico permette inoltre di verificare l'allineamento dei segmenti degli arti inferiori e di quantificarne gli eventuali difetti.

ANALISI DINAMICA

Con questa analisi si effettua uno studio della fase dinamica grazie alla valutazione dell'andamento delle impronte durante il passo, valutando le percentuali di ripartizione della superficie di appoggio e di carico tra le due impronte e tra retropiede e avampiede.

ANALISI POSTURALE E STABILOMETRIA

Anche per questa indagine ci si avvale della pedana baropodometrica; il soggetto è in posizione di standing bipodalico e monopodalico sia con gli occhi aperti che con gli occhi chiusi. Viene calcolato lo spostamento dei centri di pressione di ciascun arto e del baricentro corporeo, per evidenziare le oscillazioni del soggetto in risposta alle influenze gravitazionali. Il tempo di acquisizione può essere impostato a piacimento e le analisi derivanti vanno dalla valutazione degli stabilogrammi, a quella delle ellissi di oscillazione, all'analisi in frequenza dei cicli di compensazione.

Questo tipo di analisi consente di verificare l'interazione dei sistemi vestibolari, oculomotori e propriocettivi che concorrono all'equilibrio della persona. I dati ricavati dall'analisi stabilometrica sono particolarmente utili per i soggetti con problemi di equilibrio conclamati e per gli atleti che devono affrontare una fase riabilitativa post-traumatica (interventi chirurgici, danni articolari, colpi di frusta, ecc).

L'obiettivo dell'indagine posturale è quello di risalire alle cause dei disturbi; una postura scorretta può, infatti, essere all'origine di moltissime problematiche che vanno dal mal di testa alle vertigini, dalla lombalgia alla dorsalgia e alla cervicalgia, dalle tendiniti alle degenerazioni delle strutture articolari.

A CHI PUO' SERVIRE L'ANALISI BAROPODOMETRICA?

SPORTIVI

Una valutazione baropodometrica è utile sia per ricercare prestazioni migliori sia per risalire alla causa di recidivi problemi muscolo-scheletrici e porvi rimedio; la possibilità di tradurre in numeri e grafici un determinato gesto atletico (corsa, salto, ecc.) consente di trovarvi eventuali difetti e di verificarne il miglioramento in tempi successivi. Questo tipo di test quindi è consigliabile sia per i "professionisti" che per gli sportivi "della domenica", per questi ultimi soprattutto per evitare di accusare dolori muscolari o articolari nei giorni successivi alla pratica dell'attività.

BAMBINI E ADOLESCENTI

L'analisi baropodometrica è una valida integrazione alla valutazione clinica del medico pediatra e/o alla visita di idoneità sportiva: è indispensabile per valutare il corretto sviluppo morfologico dei ragazzi, o per ricercare eventuali atteggiamenti posturali scorretti che se trattati precocemente vengono generalmente risolti. Inoltre con una valutazione funzionale non invasiva si può scegliere il tipo di attività sportiva più adatto ai nostri figli.

PERSONE CON DOLORI AI PIEDI, ARTICOLARI, LOMBALGIE, CERVICALGIE, PROBLEMI DI INSTABILITA' …

L'analisi baropodometrica valuta l'appoggio del piede sia nella fase statica che in quella dinamica, evidenziando le zone di ipercarico e ipocarico, gli angoli del passo e tutti i movimenti del piede. Quindi, per tutte le persone che presentano patologie quali metatarsalgie, talloniti, fascite plantare, neuroma di Morton, alluce valgo, ecc., direttamente dai dati dell'analisi si realizza un plantare che meglio risponde alle esigenze del problema del cliente. In una successiva fase di controllo si può verificare l'efficacia del trattamento camminando sulla pedana direttamente con l'ortesi.



AGOPUNTURA

L'agopuntura è senz'altro la branca della Medicina Tradizionale Cinese più nota al pubblico occidentale, anche perché è stata la prima tecnica terapeutica cinese ad essere introdotta in Europa, dapprima nel XVII° secolo grazie a olandesi e portoghesi che intrattenevano relazioni commerciali dirette con l'impero della Cina e successivamente, nel secolo XX°, da medici di origine indocinese. Oggi l'Agopuntura è praticata in tutto il mondo ed è scelta come terapia da milioni di persone. A differenza di altri paesi, in Italia può essere praticata soltanto da personale medico abilitato.

Come funziona?

Secondo la teoria dei meridiani o canali energetici, il nostro corpo è percorso da vie che conducono e regolano l'energia prodotta e immagazzinata dagli organi e dai visceri, garantendo tutte le funzioni vitali. I meridiani vengono classificati fondamentalmente in principali, secondari e straordinari o curiosi.

I meridiani principali sono dodici e sono in relazione con i sei organi (polmone, rene, fegato, cuore, pericardio, milza) e i sei visceri (intestino crasso, vescica urinaria, vescicola biliare, intestino tenue, triplice riscaldatore, stomaco). Questi meridiani vengono distinti in yang, quelli che portano energia dall'estremità delle mani al capo e da qui ai piedi, e yin quelli che portano l'energia dai piedi al tronco e da qui alle mani. I meridiani secondari sono ramificazioni più superficiali dei meridiani principali che servono a connettere fra loro questi ultimi e a distribuire l'energia e il nutrimento a tutti i tessuti. Il concetto è proprio analogo a quello di una rete di canali ben organizzata.

I meridiani straordinari sono otto (numero caro alla numerologia taoista) e hanno una funzione di "reservoire" dell'energia, così da assorbirne le "piene" e da rifornire i canali in caso di "siccità". Su ogni meridiano sono stati individuati nei secoli dei punti che sfociano sulla superficie cutanea, nei quali è possibile percepire l'energia e agire su di essa. Si tratta appunto dei cosiddetti "agopunti".

Agire sugli agopunti con una forma qualsiasi di stimolazione equivale a modificare in qualche modo le caratteristiche dell'energia che scorre in quel dato punto e in quel meridiano.

L'inserzione di un ago bimetallico è la tecnica di stimolazione standard oggi impiegata dagli agopuntori. Numerosi studi scientifici, i più recenti dei quali hanno utilizzato tecnologie d'avanguardia quali la tomografia ad emissione di positroni (PET), hanno dimostrato inequivocabilmente che quanto affermato da millenni dai medici cinesi è realtà. Infatti la stimolazione per mezzo dell'inserzione di un ago in un agopunto adatto a trattare una sindrome dolorosa si è mostrata capace di produrre delle modificazioni oggettive nelle aree cerebrali che comandano i processi del dolore, mentre l'inserzione dell'ago in un altro punto casuale non ha prodotto lo stesso effetto.

Ogni punto, in base alla sua localizzazione, al meridiano cui appartiene e ad altre caratteristiche anatomiche o legate alla pratica clinica, ha delle proprietà terapeutiche ben precise. La combinazione di diversi punti secondo i principi della Medicina Cinese permette di ottimizzare efficacia e precisione di intervento.

Come si usano gli aghi?

In una seduta di agopuntura, il medico, che ha già posto una diagnosi nel corso della visita secondo i principi della Medicina Tradizionale Cinese, individua sulla superficie corporea del paziente i punti che, combinati fra loro, costituiscono la formula terapeutica prescelta.

Attualmente vengono usati aghi monouso sterili di acciaio e rame, che garantiscono la massima sicurezza igienica.

Anche se in ogni caso si procede ad inserire con una manovra rapida e per lo più indolore l'ago negli strati superficiali della cute, per ottenere la stimolazione esatta che il medico ricerca al fine di conseguire un dato risultato, l'ago va più o meno approfondito e manipolato in modo opportuno (esistono moltissimi tipi di manipolazione dell'ago). In questa fase, il paziente avverte delle sensazioni caratteristiche (formicolio, senso di pesantezza, sensazione di scossa elettrica o altro) che indicano la dinamizzazione dell'energia nel meridiano operata dalla stimolazione dell'ago. A questo punto gli aghi vengono lasciati inseriti nel punto per alcuni minuti. In certi casi l'ago, una volta ottenuta la sensazione dell'energia va subito tolto, in altri viene levato dopo 15-20 minuti o più. Alcuni effetti dell'agopuntura sono immediatamente percepibili: ad esempio l'effetto rilassante e l'azione antidolorifica si manifestano nel giro di pochi minuti dall'inserzione dell'ago. Altri effetti, coinvolgendo sistemi energetici complessi, vengono avvertiti a distanza di tempo.



TABELLA DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ (OMS) che elenca le patologie dove si ritiene, a livello mondiale, utile l’agopuntura.

PATOLOGIE OSTEO-ARTICOLARI E REUMATOLOGICHE e OTEO-ARTROSICHE: cervicalgia e brachialgia, dorso-lombalgia e sciatalgia, nevralgie intercostali, periartriti scapolo-omerali, coxalgia (dolore all’anca), gonalgia (dolore al ginocchio), distorsioni articolari, epicondiliti (dolore al gomito), striramenti muscolari

PATOLOGIE RESPIRATORIE: asma allergico, rinite allergica, sinusite

PATOLOGIE GASTROENTERICHE: singhiozzo, gastrite, colon irritabile (colite), disturbi dell’alvo (stipsi diarrea)

PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI: malattia di Raynaud, turbe funzionali del ritmo, flebopatie e disturbi del circolo periferico

PATOLOGIE DERMATOLOGICHE: acne, eczema, psoriasi

PATOLOGIE OSTETRICO-GINECOLOGICHE: amenorrea (assenza di mestruazioni), dismenorrea (dolori mestruali), vomito gravidico, malposizione fetale (con giramento del feto in posizione cefalica), induzione e analgesia del parto, sindrome menopausale

PATOLOGIE NEUROLOGICHE: cefalee, nevralgia del trigemino, nevralgie post-erpetiche, paralisi facciale “a frigore”

PATOLOGIE PSICHIATRICHE – PSICOLOGICHE: disturbi del sonno insonnia, sindrome ansioso-depressiva, con possibilità di disintossicazione dagli psicofarmaci.

PATOLOGIE OTORINOLARINGOIATRICHE E STOMATOLOGICHE: odontalgia, analgesia per estrazioni dentali, ipoacusia ed acufeni



OSTEOPATIA E FISIOTERAPIA

L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che pur basandosi sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, ect.) non prevede l'uso di farmaci né il ricorso alla chirurgia, ma attraverso manipolazioni e manovre specifiche si dimostra efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l'apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l'osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali). Inoltre a differenza della medicina tradizionale allopatica, che concentra i propri sforzi sulla ricerca ed eliminazione del sintomo, l'osteopatia considera il sintomo un campanello di allarme e mira all'individuazione della causa alla base della comparsa del sintomo stesso.

Le tecniche osteopatiche

Il trattamento osteopatico può avvalersi di numerosi metodi e tecniche di trattamento. Gli osteopati le utilizzano indifferentemente in funzione delle necessità terapeutiche. Una classificazione possibile è quella che fa riferimento a queste tre grandi famiglie:

Tecniche strutturali La tecniche strutturali sono definite tali poiché ristabiliscono la mobilità della struttura ossea. La specificità e la rapidità delle manipolazione consente il recupero della mobilità articolare. Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.

Tecniche cranio-sacrali Le tecniche craniali agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio e il sacro, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari, e fasciali che consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni craniosacrali. Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.

Le tecniche viscerali I visceri si muovono in modo specifico sotto l'influenza della pressione diaframmatica. Questa dinamica viscerale può essere modificata (restrizione di mobilità) o scomparire. Applicando una tecnica specifica, l’osteopatia permette all'organo di trovare la sua fisiologia naturale ed i disordini legati alla restrizione di mobilità saranno così corretti. Inoltre esiste da un punto di vista anatomico e funzionale una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica; una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), può influenzare uno o più visceri e viceversa. Si possono trovare, in persone che soffrono di mal di schiena, problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell'utero. Il trattamento osteopatico mira, attraverso l'addome ed il diaframma, a ristabilire una buona mobilità viscerale.

Alle tecniche osteopatiche possono essere affiancati i tradizionali trattamenti fisioterapici (laser, tecar, ultrasuoni, magnetoterapia, ecc.)

Nel 2002 L'osteopatia è stata riconosciuta dall'OMS

Nel 2002 l'osteopatia viene riconosciuta dall'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - a titolo di partecipazione al mantenimento della salute e inserita tra le Medicine Non Convenzionali. Attraverso suoi documenti l'OMS indica di avviare politiche nazionali volte ad integrare le medicine non convenzionali nel sistema sanitario



MEDICINA DELLO SPORT

La medicina in ambito sportivo ha il compito principale di valutare la condizione fisica di un soggetto per fornirgli, se è un giovane che inizia lo sport, le indicazioni più corrette per la pratica dello stesso e tutti quei consigli inerenti all'
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