Sono nato il 25 gennaio del 1991 e sin da piccolissimo sono stato sempre attratto dagli utensili di cucina, anche se il mio primo ricordo risale all’età di 5 anni, nella cucina di mia madre, mentre la aiutavo a preparare la torta, piluccando un cucchiaio impastato.
Ma il ricordo più vivido è quello che mi lega proprio alle cucine della “vecchia” Cesoia, che mio nonno Pietro aveva preso in gestione agli inizi degli anni ‘70.
In seguito ho lavorato per brevi periodi in alcuni ristoranti di Bologna tra cui cito, per amicizia, il ristorante Franco Rossi; finché, all’età di 19 anni ho deciso di tornare a scuola, per studiare la storia di questa magnifica arte e conoscerne le basi della chimica, il metodo e le esperienze dei grandi chef.
Così nel 2010 mi sono iscritto alla ALMA - Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno (Parma), dove lo studio della cucina di Gualtiero Marchesi e le lezioni con insegnanti altamente qualificati mi hanno affascinato e hanno fatto esplodere la mia curiosità.
Con particolare ammirazione ricordo lo chef Marco Soldati (del quale conservo tuttora con grande cura il cucchiaio dell’assaggio), che mi ha trasmesso l’amore per le salse e metodo e competenze per la cottura delle carni.
Dopo la scuola ho prestato servizio presso la Locanda Margon di Trento, dove nonostante la breve esperienza, ho conosciuto una realtà completamente nuova che ha innescato una forza dentro di me, che ignoravo di avere, capace di contrastare ogni criticità, e di superare le difficoltà.
Successivamente ho lavorato per quasi due anni con Mauro Buffo al Vigilius Mountain Resort di Lana (Bolzano), dove ho avuto l’opportunità di consolidare sul campo un vero e proprio metodo di lavoro, rafforzando la mia capacità organizzativa.
Nel periodo lontano da casa, mi sono spesso chiesto perché a Bologna fossero così pochi i locali con una proposta di cucina diversa dal tipico mangiare bolognese, nonostante sia considerata una tra le città più multiculturali e artistiche a livello internazionale.
Mi accarezzava l’idea di diversificare l’offerta gastronomica della città, garantendo la qualità a prezzi comunque contenuti.
E siccome sono dell’idea che certi eventi, nella vita, non capitino casualmente, ma rientrino in un disegno più alto, non visibile subito, al momento della scelta, quando nel febbraio di quest’anno (2014) è capitata l’occasione di poter valutare la ristrutturazione del locale ormai chiuso da più di sei mesi, mi sono lanciato in questa avventura con l’aiuto di mia sorella e il sostegno della mia famiglia.
Certo, “tirare il proprio carretto” non è semplice, ma sicuramente dà più soddisfazione.
Dopo un importante intervento di ristrutturazione che ha coinvolto il locale di via Massarenti 90/2d fino a luglio 2014, il Ristorante Cesoia si presenta con un nuovo stile: la luminosità dell’ambiente, l’ampiezza degli spazi e la modernità degli arredi, si fondono armonicamente per esaltare la creatività rivelata dallo chef nei piatti, espressione dell’amore per la cucina e di una disciplina dell’impiattamento che permette l’abbinamento di textures inusuali e divertenti per gli ospiti.
Ogni portata, dall’entrée al petit four è realizzata dai nostri cuochi, capaci di organizzare showcooking; ogni componente del piatto è proposta per essere gustata appieno, in armonia con gli altri ingredienti.
Acquistiamo solo prodotti freschi, che lavoriamo secondo le nostre esigenze. Le cotture rispettano le caratteristiche di ogni materia; il pane viene impastato e sfornato tutti i giorni, la pasta che serviamo è fatta a mano da noi, per garantirvi sempre un alto livello nel rapporto qualità/prezzo.
In sala, fanno da spalla i nostri sommelier e barman, per offrire un servizio a 360°.