Ho iniziato a fare musica a soli 7 anni e da allora non mi sono mai più separata dal mio clarinetto. Ho preso il diploma di Vecchio Ordinamento con la votazione di 10 e lode, un master di perfezionamento in clarinetto con la votazione di 110, lode e menzione esibendomi con l'orchestra del conservatorio nel quale ho studiato. Nell'ultimo anno, dopo essermi aggiudicata un'importante borsa di studio, mi sono perfezionata presso la Guildhall School Of Music and Drama a Londra, completando un Master in perfezionamento orchestrale in collaborazione con la London Symphony Orchestra. La musica è da sempre stata la mia passione e, non a caso, oltre che alla mia carriera da clarinettista, che mi ha permesso di suonare con alcuni tra i migliori artisti a livello nazionale e mondiale, ho scelto anche di diventare un insegnante di musica a tutti gli effetti. Mi dedico anima e corpo ai ragazzi che seguo a scuola tutti i giorni. Quello che amo fare con i miei allievi è provare a trasmettere loro, giorno dopo giorno, tutto l'amore, l'entusiasmo e la passione che ho dentro. Il mio approccio allo strumento ed alla musica in generale è molto semplice, ma varia da allievo ad allievo perché ognuno di loro ha una tempistica diversa. Nessuno rimane indietro ed i programmi sono personalizzati in base alle singole esigenze. Mi piace scoprire insieme ai ragazzi il mondo della musica attraverso giochi, esempi pratici, e soprattutto iniziando sin da subito un rapporto di scambio reciproco tra "allievo e strumento". Cosa voglio dire? Vi sarò sembrata complicata? Niente affatto, come si suol dire, si fa prima a farlo che a spiegarlo. In poche parole i miei ragazzi iniziano a tenere in mano lo strumento sin da subito affinché possano imparare a considerarlo non come un oggetto estraneo a loro, da governare, ma come il prolungamento del proprio corpo, in questo modo, infatti, non avranno più paura di "lui" e tutto sarà più naturale. Lo strumento deve poter diventare con facilità un metodo per esprimersi così come lo è la parola, motivo per il quale il rapporto musicista - strumento, deve essere il più sciolto possibile, così come lo è quello tra noi ed il nostro apparato fonatorio (l'insieme degli organi che ci permette di parlare). Mi piace spesso riunire i miei allievi per qualche lezione di gruppo affinché possano confrontarsi sulle cose che imparano passo dopo passo. Non c'è niente di più importante che il confronto tra i ragazzi: questi, parlando insieme delle proprie "scoperte" musicali, e mettendole in pratica gli uni di fronte agli altri, traendo da esse nuovi ragionamenti, portano a casa, a fine lezione, un bagaglio culturale nuovo. Sono pienamente convinta del fatto che: il confronto stimoli, non solo la crescita intellettiva, ma anche quella musicale. Nel 99% dei casi, infatti, secondo la mia esperienza, ragazzi che suonano tra loro si sentono automaticamente più stimolati nello studio, oltre il fatto che, suonando insieme si divertono da matti ed imparano tantissimo.
In poche parole lavoriamo insieme divertendoci, questo è il mio motto.
Le lezioni si svolgono nel mio domicilio e/o nel domicilio degli allievi.