Roberto….roberto.,
il tono di voce è un misto tra imperioso e supplica….è paolino, mio fratello maggiore, mi chiama dalla veranda…
lo raggiungo, ha in mano un cilindro nero, imparo subito che è di plastica e contiene del liquido, ha una specie di buco nel coperchio dal quale esce un cilindretto zigrinato…
toh…gira.
Ma faccio fatica…
Gira. e in entrambi i sensi, ti dico io per quanto tempo…
Ma cos’è?
Taas e faas (taci e fai., in friulano…)
Il mio primo contatto con la tank Paterson, stavo “agitando” una pellicola bianco e nero, il primo sviluppo….a mia insaputa.
Per lui, mio fratello, un attimo….
per me qualcosa che avrebbe portato a importanti cambiamenti….
ma ancora non poteva bastare….
da allora molte volte ho ripetuto quello che è diventato una specie di rito…
III superiore ITI, greto del Tagliamento, siamo lì per assistere al getto di uno dei pilastri che sorreggeranno l’autostrada udine-tarvisio…
fausto, compagno di classe, ha una macchina fotografica, scatta, ma non ci faccio molto caso e me ne dimentico subito…
ma il mattino successivo arriva in classe con una decina di stampe in bianco e nero, del getto e della classe.
IMPOSSIBILE...
Il “fotografo” ci mette una settimana a fare le stampe, come mai tu le hai in mezza giornata? come è possibile?
Le ho sviluppate e stampate io….
che rivelazione…(*)
ma ancora non poteva bastare….
Nei pomeriggi liberi da scuola vado “a bottega” in uno studio tecnico, dove tra gli altri c’è gianni, un amico, che sommergo con le emozioni provate al mattino; mi guarda, sorride, e mi dice:
sabato pomeriggio, ti aspetto……là.
Quel sabato non l’ho ancora dimenticato: “là’” è un piccolo appartamento dove suo zio ha un ingranditore ed una camera oscura….primo sviluppo di un negativo bn tutto da solo, e prima stampa.…un foglio di carta bianca sotto l’ingranditore, l’esposizione, l’immersione nella bacinella con lo sviluppo, e……l’immagine che si forma pian piano sotto la luce rossa……
questa volta sì, è bastato….
Voglio fare questo.
Da allora è passato un po’ di tempo, ho imparato che non tutto è “rose e fiori” e che se una passione diventa un lavoro, c’è il rischio dell’assuefazione, della stanchezza, prima mentale che fisica….allora, basta citare chi ha detto che “se fai ciò che ti piace, non lavori un gg nella tua vita”.
Faccio in modo che ogni volta ci sia un piccola parte di me che “dimentica” quello che sa e prova a cercare una soluzione non tradizionale, mettendo in crisi “quello” che ha già imparato…di solito funziona.
Fotografo e 360-videomaker, da oltre vent’anni realizzo fotografie panoramiche immersive ed interattive a 360°, compresi virtual tours e, da oltre sette anni, anche VIDEO immersivi panoramici ed interattivi a 360°, oltre alle classiche fotografie come still-life, industriale, gioielli e persone.
Inoltre, da molti anni, tengo corsi personalizzati di fotografia e collaboro con una conosciuta scuola di arti visive di Milano.