Nasce nel 1981 e precisamente il 19 settembre la mia passione per Pino Daniele.
Ero poco più che un ragazzino cenavo qualla sera a casa di mia zia, la terrazza dava su Piazza del Plebiscito a Napoli, giocavo con i miei cugini quando d'improvviso un boato di folla e tante luci invasero l'aria e la città, accoglievano un giovane, il suo nome era Pino Daniele, di li a poco partì una musica esagerata, mai sentita prima, una musica particolare, bellissima, una forza d'urto enorme attraversò il mio corpo, non vedevo il palco, vedevo uno scorcio della piazza, gente che cantava e ballava su quelle note che ormai avevano invaso la mente ed il cuore.
Il giorno dopo corsi ad ascoltare con l'aiuto dei miei cugini più grandi (Ciro e Mimmo) la sua musica, avevano tutta la discografia, cominciai a comprarla, a studiarla, cominciai a cantare le sue canzoni fino ad assomigliargli.
Cinque anni dopo nacque l'idea di fondare una band che riproponesse quella musica, dopo un paio di mesi proponemmo la musica di Pino ad una festa e quindi ad un pubblico adulto, fu un discreto successo o almeno così ricordo, da allora sono trascorsi 30 lunghi anni.
Era il 24 febbraio del 1986, il primo omaggio a Pino Daniele in Italia.. 30 lunghi anni ad omaggiare il più grande (chitarrista, compositore e poeta) cantautore napoletano di tutti i tempi, oggi come allora ci metto il sentimento, pur componendo e scrivendo testi, musiche ed arrangiamenti miei, non posso fare a meno di cantarlo, Pino è nelle mie corde, nella mia anima, nel mio cuore, con le dovute distanze e nel rispetto di questo grande uomo e artista, posso anche io dire come lui tempo fa:
"Ricomincio da 30".
Nelle sue vesti, interpretandolo, ho partecipato a trasmissioni televisive, la prima in diretta TV su Italia Uno (Mediaset) era il 1996 il mio debutto, fu a "RE PER UNA NOTTE" trasmissione che riproponeva giovani sconosciuti nelle vesti dei propri idoli, era condotta da Gigi Sabani.
Nel 1999 fui richiamato ancora in Mediaset, questa volta Mike Bongiorno mi volle nella sua "MOMENTI DI GLORIA".
Anni di viaggi e spettacoli, di piazze e locali, di fan ed amanti di Pino che cantavano le sue canzoni insieme a me, anni che mi hanno formato musicalmente parlando, che mi hanno plasmato e mi hanno dato l'opportunità di studiare e suonare uno strumento, la chitarra, di acquisire tecniche musicali e nozioni che mi hanno permesso anche di scrivere brani miei, testi e musiche, di arrangiarli, di proporli.
Tornando all'omaggio a Pino Daniele negli anni successivi alle trasmissioni televisive ho partecipato anche a varie manifestazioni del "Festival nazionale dei sosia", qui voglio spendere due parole, io somiglio a Pino nella voce, nella estensione vocale, forse nel fisico, ma abbiamo due volti diversi, non sono "sosia" ma, truccato riuscivo a ricordarlo, così gli organizzatori Luigi Ferrazzano e Carlo Pipitone non ebbero dubbi, mi ingaggiarono per ben tre delle 5 edizioni.
Intanto, viaggiavo e percorrevo l'Italia in lungo ed in largo, nel 2008 mi squillò il cellulare, in Mediaset c'era ancora bisogno di Pino Daniele, Lorella Cuccarini presentava "È nata una stella gemella", negli studi "Elios" di via Tiburtina di Roma andammo in diretta per quest'altra esibizione "Danieliana".
Oggi continuo la mia "mission", Pino Daniele è scomparso in quel maledetto 4 gennaio del 2015, partecipai ai funerali a Roma, l'Auditorium del "Divino amore" era gremito, io guardavo con gli occhi pieni di lacrime la bara che conteneva le spoglie del mio "padre musicale", non avevo mai pianto così in vita mia, non avevo mai sofferto in quel modo, decisi di non cantarlo e di non interpretarlo più, la mia era una decisione irrevocabile.
Un paio di notti dopo, mi ritrovai a sognare me stesso in una stanza bianca, ero in piedi, dalla stanza adiacente, sentivo una musica in lontananza, una chitarra inconfondibile, quel "tocco" lo avrei riconosciuto tra migliaia, mi avvicinai alla porta e lo vidi di spalle, era seduto con la sua chitarra, la "Paradis", aveva camicia e pantaloni bianchi, sentii una melodia, poi delle parole, stava cantando, la ascoltai tutta, mi piaceva, non l'avevo mai sentita, finita la canzone posò la chitarra, si alzò e si girò verso di me, mi sorrise, si avvicinò, avevo il cuore in gola, alzò la sua mano destra e mentre la poggiava sulla mia spalla sinistra mi disse: "Guagliò, famme cantà ancora."
Mi strinse la spalla nella mano, mi svegliai di soprassalto. Io così razionale, avevo veramente sentito quel tocco sulla mia spalla, ero sveglio ed ancora sentivo la stretta della sua mano.
Quelle parole mi avevano scosso. "Guagliò, famme cantà ancora." era gennaio, sudavo.
Intanto, nella mia mente, riecheggiava quella musica che avevo sentito, non ricordavo le parole, ma la melodia era impressa nel mio cervello, presi la chitarra, misi insieme degli accordi, cantai la melodia a bocca chiusa, non ricordavo le parole, la finii.
Accesi il PC, erano passate quasi tre ore dal sogno, entrai nel mio profilo facebook, si parlava solo di Pino, i miei amici mi lasciavano dei messaggi di cordoglio, risposi a pochi, non ne avevo la forza, poi, il mio occhio cadde su un articolo pubblicato da "Il Mattino", parlava di un testo di Pino che non aveva musicato, non era riuscito a fare le musiche, lo aprii e lessi il testo, "Sud scavame 'a fossa", mi era familiare, presi la chitarra e gli appunti che avevo scritto, cominciai a suonare ed a cantare quelle parole, le cantavo ed erano metricamente perfette.
Quella melodia che avevo sognato e che avevo messo su carta era quella che combaciava perfettamente con quelle parole.
Sembrerà strano, sembrerà impossibile ma è la verità assoluta, a pochi amici ho confessato in quei giorni questa cosa, solo adesso la sto rendendo pubblica, ho un brano di Pino che non inciderò mai. Non lo farò perché non voglio cavalcare l'onda, non lo farò perché non è un brano mio, lo cederò se un giorno vorranno ai figli di Pino, non userò mai quella musica per me.
Quelle parole, quella melodia, la stretta di mano alla mia spalla, quel giorno, mi fecero cambiare idea, decisi di riprendere ad interpretare Pino.
In fondo glielo dovevo esisto (musicalmente parlando), grazie a lui, grazie a quel concerto del 1981.
Lo farò senza più truccarmi, non serve somigliare a Pino, si è vero, l'ho fatto in passato, ma aveva un senso, faceva parte di uno spettacolo, oggi no, ho troppo rispetto per lui e per i suoi cari, oggi lo canto con il cuore e con la voce, interpretandolo, non imitandolo, lo farò nel miglior modo possibile, sempre però avendo cura di non essere mai irriguardoso verso la sua arte, la sua storia e soprattutto la sua persona.
Lo farò perché la sua musica, l'immenso repertorio e l'inestimabile patrimonio musicale del più grande cantautore napoletano di tutti i tempi non può assolutamente essere dimenticato, Pino vivrà in eterno con la sua arte, vivrà nel cuore di tutti noi, vivrà nella mente di coloro che lo hanno amato e ne hanno fatto la colonna sonora della propria vita.
Attraverso gli spettacoli che proporrò in tutta Italia ed all'estero sia in versione "electric band" che in "acoustic band", Pino tornerà a cantare, proprio come mi ha chiesto di fare.
Salvatore Mazzella
Dal 1986 l'omaggio al più grande cantautore partenopeo Pino Daniele.
La somiglianza vocale e fisica mi ha portato ad avere esperienze televisive in Mediaset nel 1996 (Re per una notte - Italia 1) Nel 1999 (Momenti di gloria - Canale 5), nel 2008 (E' nata una stella gemella - Canale 5).
Abbiamo la possibilità di esibirci in quartetto acustico o in full band elettrica con 7 elementi sul palco, qualunque sia la soluzione scelta garantisco un viaggio completo ed emozionale nella produzione musicale del bluesman napoletano.
Per maggiori informazioni e contatti: https://www.facebook.com/salvatoremazzellaomaggiapinodaniele
mail: salvatoremaxella.com
tel. 3460076576