La formazione come Counselor Biosistemico intrapresa nel 2010 mi supporta nell'entrare rapidamente in empatia con le sensazioni corporee e lo stato emotivo del Cliente e formulare così domande mirate. Nella mia esperienza ultra-decennale nelle relazioni d'aiuto, maturata dal 2005 grazie al Master in Coaching, mi son resa conto che a volte c'è difficoltà nel trovare la parola che rappresenti il proprio stato d'animo/pensiero e così attraverso la partecipazione al master in Fototerapia nel 2016 scopro il potere dell'immagine. Approdo così nell'universo della fotografia e nei 6 mesi di corso apprendo l'utilizzo delle immagini in sessione. Quando sono in relazione con il Cliente non mi interessa se le realtà narrate siano veramente accadute; ascolto la ricostruzione che il Cliente fa del suo vissuto e di come quest'ultimo lo fa sentire.
Osservare nel Cliente l'evoluzione, fin dalla prima sessione, della sua consapevolezza che impatta sul flusso di pensieri, emozioni e sensazioni corporee.
"Quanto dura il percorso?" - "La durata dipende dalla relazione di fiducia che si viene a creare e che permette la definizione efficace dell'obiettivo nel rispetto dell'allineamento tra l'idea che il Cliente ha con le sensazioni corporee e le emozioni che lo accompagneranno lungo il viaggio per raggiungerlo. Resta inciso che entrambe le parti, sono libere di interrompere il percorso in qualsiasi momento, dandone il preavviso concordato". "Qual'è l'intervallo tra una sessione e l'altra?" - "Di solito due settimane, per dare il tempo di agire le azioni concordate ad ogni incontro. Qualora il Cliente fosse impossibilitato ad implementarle, l'intervallo di tempo si estende". "E' possibile effettuare le sessioni in remoto?" - "Sì, valutando caso per caso, ed eventualmente dopo i primi due incontri in presenza".
Ho conosciuto il Coaching nel 2004 ed è stato come l'amore a prima vista! L'idea che questa relazione d'aiuto si fondi sul principio che l'Altro è già dotato a bordo di tutti gli strumenti fa sì che il mio sguardo sia possibilista: già questo è sufficiente per generare un inizio di cambiamento nella realtà del mio Cliente. L'altro aspetto che apprezzo del Coaching è la sua concretezza: è attraverso il fare che apprendo e così quando i miei Clienti non sono ingaggiati nel percorso preferisco rimandare il nostro "viaggio" ad un altro tempo, quando saranno pienamente "committed" (Impegnati e responsabili nel voler raggiungere il loro obiettivo). Tendenzialmente i miei percorsi sono brevissimi: da una a quattro sessioni di 1,5 ora ciascuna.
Ricordo con piacere la seconda sessione con un Dirigente d'azienda nel settore dell'Automotive che riporta le sue difficoltà relazionali con la suocera... Migliorate quelle, si sono risolte, per effetto leva, le altre per cui aveva richiesto il percorso di Corporate Coaching. Due considerazioni: siamo un'unità unica e non un insieme di compartimenti stagni ed è efficace lavorare sull'obiettivo che in quel momento per noi è prioritario.