Il fatto che il metodo che adotto, oltre ad essere aperto e adattabile ad ogni situazione, non è lungo, perché con 8-10 sessioni massimo ha portato la maggior parte delle persone che ho seguito a raggiungere il proprio obbiettivo.
Dico spesso che siamo fortunati, perché siamo tutti diversi; anche se in diverse ambientazioni le problematiche da risolvere bene o male si ripresentano anche se pur con diverse sfumature. Tutti noi abbiamo un proprio modo di porci di fronte ad un ostacolo e anche solamente cambiando il nostro punto di vista ci accorgiamo come magari una cosa che ritenevamo impossibile da superare invece ci risulti molto più facilmente raggiungibile.
Cerco sempre di partire io con domande aperte, perché così il mio dirimpettaio/a ha modo di confidarmi ciò che vuole, nel tempo che vuole e sforando anche dall'argomento della domanda. Per me più che fare domande è molto importante sentire tutto quello che ha da dirmi chi ho di fronte in quel momento, per capire meglio la situazione e quindi adoperarmi per affrontarla nel miglior modo.
A me piace fare una prima sessione totalmente gratuita per far capire ad entrambi se c'è o può nascere empatia, altrimenti per me non avrebbe alcun senso iniziare un percorso dove anche una sola delle due parti non si fida dell'altra.
Ho seguito sia singoli che gruppi e una delle cose che mi piace vedere nei primi incontri è il cambio di porsi verso la figura del Mental Coach quando comunico con estrema tranquillità e chiarezza che io non sono un dottore e chi ho di fronte a me non soffre di nessun tipo di patologia, ma bensì sono stato chiamato per affiancare la persona o il gruppo per fare in modo che venga raggiunto l'obbiettivo prefissato, magari nel minor tempo possibile.