Cosa ti piace del tuo lavoro?
Era il 1980 quando, per la prima volta, sono partito per l’Africa…e da allora non mi sono più fermato. Amo viaggiare, amo incontrare i volti della gente, amo portarmi a casa un sorriso rubato ad un bambino su di una strada sterrata ai confini del mondo… Passano gli anni ed è sempre il colore, l’odore dei mercati, l’ampiezza di quei cieli tersi a spingermi verso Sud in quei luoghi dove ancora imperversa la furia delle guerre tribali. Dovunque si vada, in quelle parti del mondo da noi occidentali definite “terzo mondo” , la vita è un tumulto che agita le strade ed i bazar. La forza e la dignità di quegli sguardi ha un fascino ed una profondità che noi abbiamo, purtroppo, oramai dimenticato. In particolare penso all’India, che ho visitato più volte e che mi è rimasta nel cuore e negli occhi…dove i senzatetto che dormono per strada sono milioni e dove tutto è permeato dalla religione; tutto è sacro…anche lo sguardo di un bambino lo è. Sono i suoi colori vibranti, gli odori acri e zuccherosi…quelli sono i luoghi della sacralità, dell’unicità e della singolarità dell’attimo fuggente. E così continuo a viaggiare, a rubare scatti nei luoghi più remoti. E’ la cosa che più amo fare nella vita, che più mi da’ emozione… le mie fotografie, per me, raccontano l’umanità, sono lo specchio dei miei ricordi ed evocano un groviglio di splendide commozioni; porto sempre con me la nostalgia di quei paesi lontani…mutati per sempre dal tempo che va.
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