Cosa ti differenzia dai tuoi diretti concorrenti?
Spiego sempre cosa è una dieta, non si parla mai di divieti, concessioni, di protocolli...
Per cambiare bisogna accettarsi e accettare il cambiamento riscoprendo l’amore per il cibo, i suoi colori, odori e sapori.
La continua formazione e la voglia di imparare sono stati, sono e saranno punti fondamentali della mia figura professionale.
Amo il mio lavoro.
Sostengo l'alimentazione come forma di prevenzione e miglioramento della maggior parte dei disturbi e seguo la filosofia di Ippocrate: " Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo".
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Quali domande ti fanno di solito i clienti e come rispondi?
Spesso mi chiedono la prescrizione di integratori ed io rispondo:
"Seguendo un'alimentazione corretta non occorre utilizzare alcun tipo di integratore."
Gli alimenti sono in grado di fornirci tutte le vitamine, i minerali, fitonutrienti, antiossidanti di cui abbiamo bisogno e nelle proporzioni giuste.
Gli integratori vitaminici sono consigliati solo in caso di carenze alimentari e per alcune patologie.
Purtroppo, al giorno d'oggi, ci sono varie figure che non possiedono una laurea in nutrizione e propongono soluzioni magiche al problema del sovrappeso/obesità, vendendo preparati, frullati e pillole miracolose che promettono risultati sorprendenti.
Risultato? Nessuno, anzi si rischia anche di creare seri problemi di salute!
Gli obiettivi di una dieta dovrebbero riferirsi alla perdita di peso conseguita senza creare disagi e problemi di salute abituando l'individuo ad un nuovo stile di vita e ad un modo sano di nutrirsi.
Il nostro corpo ha una memoria notevole e si affida alle sue abitudini quotidiane. Se queste vengono mutate in un modo sano, esso continuerà a seguire la strada giusta e salutare.
Invece, quello che succede con queste diete illusorie, è che il paziente, una volta terminato il "percorso dietetico", non vede l'ora di di tornare alle vecchie abitudini alimentari reintroducendo tutte le privazioni a cui e è stato sottoposto e quindi si può verificare che:
-si riprendono subito tutti i kg persi e anche di più, causando un grave stress al nostro corpo;
-si ricade nella tentazione di seguire nuovamente la dieta spendendo altri soldi per acquistare i preparati, arricchendo, pertanto, chi li ha inventati.
Uno stile di vita sano garantisce al corpo tutte le sostanze di cui ha bisogno sia per stare in salute che per dimagrire in modo naturale.
Tengo particolarmente ad insegnare questo stile di vita ai miei pazienti.
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Hai qualche informazione particolare che vuoi condividere sul tuo lavoro?
La lotta con i chilogrammi di troppo affligge e condiziona sempre più persone, la cui speranza di dimagrire rimane spesso ingabbiata in una strada senza uscita.
Chi è sovrappeso raramente intraprende un percorso di dimagrimento univoco e risolutivo, ma si disperde in più tentativi infruttuosi di dieta, dai risultati parziali e temporanei.
Non è cosa infrequente, infatti, assistere al fenomeno di dieting ovvero di numerose diete che si susseguono dando luogo ad un pericoloso andamento del peso a yo-yo, in cui i chili si perdono e poi si riacquistano con un notevole stress psicofisico.
Spesso questo avviene poiché ci si affida a diete avventate, non si tiene conto della naturale fisiologia del percorso di dimagrimento e si desidera, prima ancora che dimagrire bene, farlo in fretta.
Alimentarsi non serve solo a nutrire il corpo, ma procura anche piacere dei sensi e del convivio. Numerose evidenze scientifiche dimostrano, inoltre, che alcuni alimenti, specie se dolci, grassi o salati possano avere un ruolo psicoattivo, scatenando la ricerca del godimento edonistico. L’associazione cibo e piacere ha motivazioni squisitamente evolutive ed è legata alla sopravvivenza. L’alimento così può divenire mitigatore di ansie, compensativo di frustrazioni e solitudine. C’è chi è arrivato ad ipotizzare che una la dipendenza da cibo sia possibile, al pari di alcol, gioco d’azzardo o droghe. Il proliferare dei cibi obesogeni e il quotidiano stress potrebbero, dunque, contribuire alle ragioni del perché mangiamo troppo e non riusciamo a smettere.
Come si può controbilanciare la propensione dell’uomo verso il piacere del cibo e fare in modo che non torni indietro con il boomerang dell’obesità? Per far questo piuttosto che limitarci alla ricerca della dieta perfetta, sarebbe ancora più utile usare la “testa” e ragionare su ogni singola tappa del percorso di dimagrimento. Questo consente di prevenire o di affrontare al meglio le possibili criticità, di allenare costantemente la personale motivazione e di sapere cosa aspettarci dal futuro, quando la dieta sarà “finita”.
La dieta che funziona è una palestra per il futuro. Prima ancora di iniziare, bisogna sapere da subito come si concluderà il percorso. Non esiste nessun metodo di dimagrimento che ci garantisca, finita la dieta, di riprendere a mangiare senza regole. Quindi è bene partire già preparati al futuro con una “cattiva” e una “buona” notizia. La “cattiva” notizia è che la dieta non si lascerà mai e diverrà nel tempo uno stile di vita. La “buona” è che quando non dovremo più perdere il grasso in eccesso, nel fine settimana (ad esempio) potremo mangiare di più e stare rilassati.
La dieta che funziona è quella che si riesce a fare. Proprio perché sarà la nostra dieta, dobbiamo immaginarla non come un supplizio, ma in modo che sia pratica e compatibile con il nostro stile di vita.
La bilancia non è tutto. Non necessariamente la riduzione del grasso corporeo, correla con la velocità dei chilogrammi persi. Questo non accade ad esempio se la persona pratica sport e incrementa (con vantaggio) la sua massa muscolare o se la persona è disidratata e inizialmente deve colmare un deficit di liquidi corporei. Pertanto è inutile concentrarsi sulla bilancia e scoraggiarsi se non risponde (apparentemente) alla dieta, meglio sarebbe sostituirla con un centimetro.
La dieta dovrebbe preservare la convivialità. Un regime alimentare che ci costringa a girare con i contenitori di cibo in borsa è infruttuoso, meglio è invece il ragionare su come gestire gli incontri con parenti e amici.
Una dieta dovrebbe tener conto del piacere. Una dieta è tanto più efficace quanto più preserva il piacere. A poco vale la privazione, poiché la ricerca del godimento è insita nell’uomo. Una dieta triste terminerebbe con la ricerca spasmodica di nuova gratificazione.
Non c’è dieta senza pasto libero. Il pasto libero è funzionale al corpo, evitando flessioni del metabolismo, e alla mente, dando una boccata di respiro alla dieta. In più è molto importante allenarsi anche durante la dieta a provare le leccornie (una pizza, un gelato o una birra ad esempio) per poi trovare la forza e la costanza di riprendere il percorso.
Una buona dieta non è sempre “troppo virtuosa”. Lo diceva Ippocrate, “è preferibile un cibo anche un po’ nocivo ma gradevole, a un cibo indiscutibilmente sano ma sgradevole”.
Attenzione agli alimenti e alle situazioni scatenanti. Non è sempre valido il discorso mangia un pò di tutto, ci sono degli alimenti ai quali, alcuni di noi, non riescono a dire basta. Un pacco di biscotti aperto, una tavoletta di cioccolata potrebbero scatenare abbuffate. Pertanto se un alimento viene riconosciuto dalla persona come scatenante, non portiamoci il “nemico” in casa, tanto vincerebbe lui (almeno agli inizi). Lo stesso vale per le situazioni scatenanti, come ad esempio quella di scegliere la via che ci conduca davanti la nostra pizzeria o gelateria preferita. Meglio cambiare strada!
Le scivolate si perdonano. Non siamo perfetti e oltre ai successi dobbiamo mettere in conto anche le defezioni. Se “scivoliamo” e cediamo ad una tentazione, perdoniamoci e andiamo avanti! Il corpo non è una calcolatrice che tiene conto in maniera millimetrica di un eccesso calorico momentaneo.
Stravolgi ogni tanto le regole. Non c’è (pseudo)regola che non possa essere stravolta con gli opportuni accorgimenti del caso. Un piatto di pasta di sera, la frutta dopo il pasto o un pezzo di cioccolata di pomeriggio possono essere una realtà, anche quando si sta a dieta.
Il conclusione a poco vale una dieta perfetta se non è ragionata e di buonsenso.
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