Sono Svevo Ruggeri, e ti do il benvenuto in questo mio spazio condiviso.
Dopo due decenni in cui credevo ciecamente di essere ciò che facevo, ho cambiato il punto di osservazione. Il mio lavoro non è più codificato nel mio DNA. Non posso definirla una metamorfosi, bensì un centratura, una presa di coscienza: la piena Consapevolezza di me. Da quel momento in poi ogni azione fatta è divenuta espressione di me, in armonia. Ho compreso i miei pregi e i difetti, ho cercato di nutrire i primi e correggere i secondi, scoprendo nuove virtù, come nuove lacune. Grazie a questo lavoro introspettivo, sempre e costantemente in atto, ho compreso la mia natura.
Sono un essere umano proprio come te, e come te soggetto a periodi di serenità e gioia, come ad altri di difficoltà. Ma è proprio analizzando le difficoltà mi sono reso conto che esse sono sempre oggettive, schiette, nette. Ho osservato con quale dovizia di particolari ero in grado di vederle, così perfette e granitiche: "la mia vita va così.." "Non trovo lavoro..""Non mi pagano ma e se lo fanno mi sfruttano..""Non parliamo dell'amore..non trovo mai nessuno e se lo trovo non è la persona giusta.." ciò che non andava era sempre netto, evidente, reale, inattaccabile. Era qualcosa fuori da me, ma che influiva così fortemente da impadronirsi della mia vita. Ero vittima già sacrificata sull'altare degli eventi.
E la felicità? Sole.. Cuore.. Amore.. tutti concetti banali, quasi irritanti. Dunque, vittima di eventi che tramavano contro di me e incapace di godere delle genuinità dei sentimenti positivi. Ma poi ho provato periodi di serenità e gioia, proprio come tutti, e ho visto che spontaneamente provenivano dai miei stati d'animo interiori, compenetrati con il vissuto: un viaggio, una cena con gli amici, un bel film al cinema, un libro, un riconoscimento delle mie qualità. Stati di Benessere che provenivano da me, e si traducevano in pensieri apparentemente semplici, ma densi di energie positive, vigore, salute, appagamento emotivo, emozioni forti e selvagge. Perciò, il malessere era esterno e mi soggiogava, mentre il benessere partiva da me, perché non era l'uscita con gli amici a determinare la mia gioia, ma era il mio stato interiore positivo a spingermi ad alzare il telefono.. e così ho compreso che anche il malessere, seppur delle volte indotto da sovrastrutture esterne che possono anche essere oggettive, dipendeva anch'esso unicamente da me, e dall'energia con cui lo alimentavo.
Ecco, ora potrei parlarti di cosa ho studiato e dove, da quanti anni opero e come lo faccio, oppure potrei narrarti dei miei successi e degli eventuali riscontri ricevuti. Ma ho preferito evidenziare che sono come te, ma ho scoperto i miei doni che ritengo opportuno condividere. Da essi nasce e si nutre la mia professionalità nelle relazioni di aiuto. Faccio il Counselor, il Facilitatore in Costellazioni Familiari e l'Operatore del Respiro Consapevole, ma ciò che mi distingue è che son Svevo Ruggeri, e sono in costante evoluzione.
Colloquio
Cosa ti differenzia dai tuoi diretti concorrenti?
Non posso sapere cosa mi differenzi dagli altri, né penso che una corsa al "son meglio io" sia in qualche modo onesta e producente.
Posso invece mettere in luce alcune qualità che mi contraddistinguono.
Ho una spiccata capacità di ascolto, che mi permette di entrare in empatia con il cliente, riconoscendo le difficoltà che lo affliggono nel momento. In maniera del tutto naturale riesco a creare un rapporto di fiducia, che ritengo necessaria per il prosieguo della collaborazione. Le mie competenze hanno sempre la finalità di aiutare il cliente ad intraprendere il cammino del riconoscimento e della comprensione delle qualità che egli stesso ha: non ho ricette né elisir magici in dotazione, ma ho un buon evidenziatore che mette in risalto i doni già in suo possesso.
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Cosa ti piace del tuo lavoro?
La bellezza sta nel sorprendermi. Avendo a che fare con il nucleo, spesso nascosto, delle persone, ho quanto do. Il dialogo è così ricco che non permette strategie, bensì di cogliere e vivere quanto accade.
Una cosa è certa: alla fine di un percorso non sono più la stessa persona che l'ha cominciato. Non è semplice dinamismo, bensì interazione nutriente.
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Quali domande ti fanno di solito i clienti e come rispondi?
Le domande sono molte e spesso molto interessanti. Ma ce n'è una, spesso ricorrente: "Chi te l'ha fatto fare di prendermi come cliente?"
E la risposta non può che essere una: ma non ve la dico!
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