SAINT VALENTIN
IL 14 FEBBRAIO SORPRENDETE LA VOSTRA META'CON UNA SCELTA ORIGINALE.
UN PERCORSO DI DEGUSTAZIONE DELLO CHEF PRESENTATO IN UNA LUSSUOSA LOCATION STORICA DI RAFFINATA ELEGANZA .
MENU' 70. euro
Abbraccio di gamberi viola e rossi
di porto St .Stefano, leggera nebbia di rovere e
patate di Mocchie marinate al whiskie
Il mio piemonte
(I classici antipasti della tradizione dal mio punto di vista)
Gra n Carnaroli I.G.P. del delta del Po'
in emulsione di burro della normandia composto,
delicata di blu del Moncenisio e pimento della Jamaica
Guanciotti di vitello da latte brasati al barbaresco, cipolla caramellata
e polentina bianca flambé con agrumi canditi
Granita arancia e zafferano
Dolci riflessi
(percorso di dessert allo specchio show cooking)
Nel mio caso non ho deciso di fare il cuoco,
Bensì ho deciso di dare ascolto a quella chiamata interiore che voglio definire Vocazione e per quanto avessi chiaro quale fosse il livello di preparazione che mi ero imposto di raggiungere , mi era altrettanto chiaro quanto difficoltoso sarebbe stato il percorso. Consapevole che avrei impiegato anni per giungere alla finalità della vocazione: Trasmettere alle persone che si accingono ai miei piatti, le medesime emozioni, sensazioni, quelli involontario forte piacere di dare ai propri sensi, al palato, alla vista, all'olfatto, il gusto che innesca la reazione alla convivialità , al conversare di viaggi, di bei ricordi, di progetti. Trasformare la cena in un amabile percorso fatto di piacevolezze, distensione e spontanei sorrisi. Per anni , per evitare di mettere radici, non mi sono mai fermato. Ho lavorato duramente all'estero in molte cucine spaziose di ristoranti stellati, così come in angusti spazi posticci ,di esclusivi piccoli ristoranti di charme , ignoti ai turisti, a Parigi, a Vienna, a Praga. Ma uno solamente era il filo conduttore che guidava i miei continui spostamenti, apprendere, apprendere il più possibile, comprendere il senso degli abbinamenti tra i diversi ingredienti, spezie, essenze aromatiche, e spiare di sott'occhio anche i più piccoli segreti custoditi gelosamente da ogni grande chef.
Non mi sono imposto una scadenza per il mio ritorno in Italia, il mio rientro sarebbe avvenuto quando avrei ritenuto adeguato il bagaglio conoscitivo acquisito e sarei stato pronto a dar vita al mio ristorante e alla mia cucina. Dal mio ristorante ho ricevuto una grande gratificazione personale, ai miei ospiti ho dedicato la cucina che oggi porta il mio nome, risultante, in parte da quel bagaglio precedentemente acquisito ed in parte dalle mie sperimentazioni, dalle mie continue ricerche, ed anche dai miei singoli errori. Ma la mia soddisfazione più grande è il vedere ricambiata la mia dedizione agli ospiti, con i loro segnali di apprezzamento, talvolta non verbali fatti di sorrisi sguardi altre volte di commenti, domande o conversazioni.
Anche se ne avessi la possibilità non cambierei nulla di questi 4 anni nel mio ristorante, neppure quei singoli errori dal risvolto costruttivo. Tuttavia, né il mio né qualsivoglia altro ristorante esistente, sarebbe stato in grado di dare un senso compiuto al mio desiderio più grande: coniugare la mia cucina in un luogo inaspettato, insolito ma ti straordinaria bellezza dove convivono presenze storiche e arte contemporanea.
Nasce così, dalla collaborazione di due talenti, l'innovativo progetto di dar vita alle passioni: ospitare, emozionare e sorprendere non solamente dando piacere e apprezzamento al palato ma saziando il desiderio di rivivere, seppur per qualche ora,
un pezzo di storia della Torino barocca , una casa sconosciuta al mondo del catering , un piccolo percorso museale privato di estrema ricercatezza sia per gli arredi , la decorazione di interni, gli affreschi e le opere pittoriche. Nel centro storico un appartamento settecentesco all'interno di un palazzo nobiliare, tutelato dalla sovrintendenza delle Belle Arti e segnalato dal FAI.